I lavori sulla piazza sono in ritardo
Rischio danni ai locali erbesi

Tutto fermo per il restauro dei portici. L’assessore: «L’intenzione è partire a giugno». Ma intanto un ristorante e un bar hanno i tavoli all’aperto e chiedono di essere tutelati

I lavori sono stati aggiudicati il 30 marzo, l’avvio del cantiere era atteso per aprile. Arrivati a metà maggio, in piazza del Mercato tutto è fermo: gli operai dovrebbero restaurare i portici e posare elementi di arredo, ma non si è ancora visto nessuno.

«Stiamo cercando di “incastrare” gli interventi con le esigenze dei pubblici esercizi e del Masigott - spiega l’assessore Francesco Vanetti - spero di poter partire con l’inizio di giugno».Una premessa per inquadrare la situazione. Il progetto da 180mila euro prevede la sistemazione della copertura e degli intonaci del portico ottocentesco, oltre all’installazione di un nuovo impianto di illuminazione; sul perimetro della parte rialzata della piazza verranno in seguito posate panchine e piante.

Il cantiere durerà complessivamente tre mesi, la gara è stata vinta dalla Edilgrande Srl di Mariano Comense. «L’idea originaria - spiega l’assessore Vanetti - era di partire all’inizio di aprile, per concludere tutto entro giugno». «Purtroppo c’è stata una questione burocratica con l’azienda, che si è risolta solo negli ultimi giorni: a questo punto non sarebbe possibile iniziare prima dell’inizio di giugno».

Se così fosse, i lavori si concluderebbero entro la fine di agosto e verrebbero effettuati nei mesi più caldi: insomma, sarebbe l’ideale.I titolari del ristorante Mercato 38, che a causa delle restrizioni anti-Covid allestisce molti tavoli a ridosso e sotto i portici, ha chiesto all’amministrazione di rinviare il cantiere per favorire la somministrazione esterna nei mesi clou.

Sulla piazza ci sono anche i tavoli del bar Come a Casa, che è a una certa distanza dai portici ma certo non verrebbe favorito dai lavori (soprattutto nella fase più complicata che riguarda il rifacimento della copertura).

Per l’amministrazione, è un bel rebus. «Rimandare a dopo l’estate - osserva Vanetti - significherebbe partire a settembre, ma a quel punto ci sovrapporremmo con il Masigott che sembra intenzionato a organizzare la storica sagra a ottobre. Partire a novembre è molto dura: pioggia e freddo mal si conciliano con questa tipologia di intervento».

Luca Meneghel

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