Gravedona, il bracconiere incappucciato
Aveva un fucile clandestino: in cella

Secondo l’accusa postava su internet i video in cui mostrava come sezionare i cervi. Operazione della polizia provinciale

Indagato per bracconaggio è finito in cella con l’accusa di detenzione di arma clandestina. Rimpiangerà a lungo quei video postati sui social in cui, incappucciato e con un coltellaccio in pugno, mostrava ai suoi adepti come si seziona la carcassa dei cervi, l’uomo di 47 anni di Gravedona. Ad arrestarlo gli agenti della polizia provinciale di Como, che sabato 22 maggio, a casa del bracconiere dell’altolago, si erano presentati per eseguire un ordine di perquisizione firmato dal pubblico ministero Simona De Salvo. Ordine di perquisizione legato al sospetto che l’uomo cacciasse di frodo (sospetto confermato, almeno stando a quanto sequestrato). Il fatto è che nel corso della perquisizione gli agenti di Villa Saporiti hanno trovato un fucile da caccia senza punzonatura. Da qui la decisione della Procura di procedere all’arresto per detenzione di arma clandestina. Oltre a quella doppietta calibro 12 di fabbricazione russa, con tanto di torcia innestata sotto la canna per consentire la caccia notturna, gli agenti della polizia provinciale - che hanno operato con l’ausilio dei carabinieri di Gravedona - hanno anche trovato un passamontagna identico a quello indossato dal protagonista del video da cui tutto è partito, il coltellaccio, un silenziatore e numerose munizioni che l’uomo non avrebbe potuto avere visto che, anche alla luce dei precedenti penali, ha perso ormai anni fa il privilegio dell’autorizzazione per il porto e la detenzione di armi. Ma nel corso della perquisizione gli investigatori hanno anche trovato le prove dell’attività di bracconaggio dell’uomo che, nei video, si vantava che nella sua zona «senza il mio permesso non si pascola». Sequestrati decine di palchi di cervi e caprioli, un quintale di carne di cacciagione, mille uccelli morti, molti dei quali di specie protette per i quali è vietata la caccia, un tasso e poi trappole, reti - assolutamente illegali - per catturare gli uccelli e ancora decine di uccelli vivi costretti in gabbiette minuscole da utilizzare come richiami per la caccia di frodo.La prossima settimana l’uomo sarà interrogato in carcere per la convalida dell’arresto: la Procura è pronta a chiedere la conferma della custodia in carcere.

(Paolo Moretti)

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