Fu assassinato al bar
per avere offeso il boss
La verità dopo 10 anni

Identificati il killer di Franco Mancuso, ucciso in un bar di Bulgorello nell’agosto 2008. Aveva offeso il boss, arrestato come mandante. In carcere anche l’esecutore materiale

All’alba di ieri mattina i carabinieri del Ros di Milano e i loro colleghi del comando provinciale di Como, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse su richiesta dell’Antimafia.

I provvedimenti coinvolgono Luciano Rullo, 51 anni, nato a Como e residente a Fino Mornasco, e Bartolomeo Iaconis, 60, originario di Giffone, lui pure residente a Fino, già condannato in passato per mafia e considerato figura chiave del crimine organizzato di stampo ndranghetistico in quel di Fino Mornasco.

Il primo, Rullo - peraltro già detenuto per scontare gli 8 anni e 10 mesi rimediati al termine del processo “Insubria” e confermati in Cassazione nel 2017 - sarebbe l’esecutore materiale del delitto che l’8 agosto del 2008 costò la vita a Franco Mancuso, per gli amici Ciccio, 35 anni, casa e famiglia (con tre figli piccoli) a Caslino al Piano, trasferitosi a 19 anni da Cicala, provincia di Catanzaro, in cerca di lavoro e fortuna, finendo per morire crivellato di colpi di pistola mentre sedeva nel giardino del bar Arcobaleno, a Bulgorello. La sua colpa? Quella di avere offeso Iaconis, e di averlo offeso in pubblico. Di questo è accusato Iaconis, di essere cioè il mandante dell’omicidio, colui che incaricò espressamente Rullo di lavare quell’offesa nel sangue.

Secondo quanto si è appreso, alla risoluzione di questo giallo lungo quasi undici anni, i carabinieri e l’antimafia sarebbero arrivati anche grazie alle rivelazioni determinanti di un pentito

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