Florijana sparita nel lago
A Musso si userà il robot

I Vigili del fuoco hanno continuato per tutta la giornata le ricerche della calciatrice svizzera

Passano le ore ma il lago non restituisce il corpo di Florijana Ismaili, la calciatrice di 24 anni di Walperswil (cantone svizzero di Berna) che - come anticipato da “La Provincia” sull’edizione di ieri - è stata inghiottita dalle acque al largo di Musso nel pomeriggio di sabato. I sommozzatori dei Vigili del fuoco avevano scandagliato il fondale fino a sera senza esito. E ieri mattina, alla presenza anche dei volontari delle caserme di Dongo e di Bellano, le ricerche sono proseguite. Ma, come detto, senza risultati. Il corpo della ragazza non si trova.

Non che la circostanza possa stupire più di tanto. Il Lario è profondo - anche a poche decine di metri dalla sponda, come i residenti ben sanno - e non è certo la prima volta che non restituisce subito il corpo delle sue vittime.

Un’attesa che da un lato mantiene in vita l’ultima, flebilissima speranza e che, dall’altro, non fa che aumentare l’angoscia dei familiari. Soltanto nella tarda serata di sabato -dopo alcune ore di vani tentativi - sono stati raggiunti dalle autorità italiane ed hanno appreso che la loro figlia - nata l’1 gennaio 1995 e considerata una delle migliori giocatrici svizzere di calcio - era scomparsa durante una gita sul lago di Como. Nel pomeriggio di ieri i genitori e i due fratelli minori della giovane sono arrivati a Dongo, hannp preso alloggio in una struttura ricettiva del paese proprio per seguire da vicino le ricerche.

Già, le ricerche. Secondo quanto spiegato dalle autorità, questa mattina sarà disponibile al largo di Musso, un’imbarcazione munita di un’ apparecchiatura robotizzata chiamata “rov” e capace di scandagliare il fondale fino alle massime profondità. Uno strumento che dovrebbe consentire di individuare il corpo della sfortunata giovane calciatrice.

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