
Cronaca
Giovedì 30 Dicembre 2021
Ferrovieri contagiati
Saltano 100 corse
Tra casi di positività e quarantene molti treni in Lombardia sono soppressi: le assenze sfiorano il 12%
Più isolamenti e quarantene uguale meno treni sulle linee lombarde.
E il sindacato non ha dubbi: servono nuove assunzioni per garantire non solo il servizio, ma anche sicurezza ai viaggiatori. La decisa accelerata della situazione pandemica ha impatto anche sugli equipaggi di Trenord, rendendo necessaria la riprogrammazione parziale del servizio ferroviario in Lombardia.
Quadro preoccupante
In questi giorni l’azienda registra un centinaio di assenze per positività a Covid-19 o quarantene tra capitreno e macchinisti, in aggiunta alle 50 che mediamente si contano per malattia o permessi. Le assenze sfiorano dunque il 12% delle circa 1300 persone, tra capitreno e macchinisti, che in questi giorni servirebbero per effettuare le 1800 corse programmate per le settimane di festività.
La diffusione dei contagi, per la prima volta dall’inizio della pandemia, sta incidendo fortemente sul servizio, determinando la previsione di circa 100 corse forzatamente soppresse nei prossimi giorni. La situazione è in progressiva evoluzione.
Trenord consiglia ai passeggeri di consultare App e il sito trenord.it, su cui vengono anticipate le modifiche al servizio. Ieri, ad esempio, il treno delle 17.17 da Sondrio a Tirano e quello delle 18.24 per il capoluogo non sono stati effettuati.
Ma questa situazione, secondo la Cisl trasporti di Sondrio, non è sorprendente, anzi. «Scenari di questo tipo si sono osservati ben prima dell’emergenza coronavirus - sottolinea il sindacalista Michele Fedele -. In conseguenza di questa situazione siamo chiamati a chiederci se non siano necessarie nuove assunzioni, anche perché si è verificata in altri momenti». La risposta, secondo la Cisl di Sondrio, è facilmente immaginabile. «La disponibilità di ulteriori persone nell’organico di Trenord non rappresenterebbe una condizione di abbondanza o di sprechi - aggiunge Fedele -. Nelle fasi critiche consentirebbe di garantire in modo puntuale un servizio essenziale come quello del trasporto pubblico. In periodi di normalità, i lavoratori potrebbero essere impiegati per fare aumentare la sicurezza e la qualità del servizio».
La situazione in Valle
Sulle linee valtellinesi, in particolare rispetto a quanto accade nell’hinterland di Milano e in alcune altre province lombarde, non sono frequenti le situazioni a rischio. Ma spesso il capotreno è chiamato a intervenire per fare rispettare le regole, ad esempio quelle relative all’acquisto del biglietto o - in questo periodo - all’utilizzo corretto delle mascherine. Le criticità, sotto questo punto di vista, sono note anche in provincia di Sondrio, come ben sanno coloro che viaggiano con una certa frequenza sui cosiddetti “locali”. «I neoassunti potrebbero garantire un prezioso supporto per il controllo dei biglietti e delle mascherine, in modo da offrire sicurezza al capotreno che opera da solo a proprio rischio e pericolo e maggiore qualità al servizio - conclude Fedele -. Le entrate, inoltre, aumenterebbero. Sarebbe quindi un buon investimento anche in termini economici».
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