Ferrovie nel caos
Ma per Trenord
«nessun disastro»

Anche ieri registrati ritardi di oltre mezz’ora. L’azienda non spiega nulla e se la prende con i media

«Nessun disastro». E se lo dice Trenord ci sarà da crederci... ma anche no. Chiedere ai passeggeri del treno in partenza da Como San Giovanni ieri alle 6.33 che, per arrivare a Milano centrale, hanno impiegato un’ora e 29 minuti (merito dei 36 minuti di ritardo collezionati dal treno). Oppure a quelli delle 6.49 o delle 7.13 (23 e 24 minuti di ritardo). O ancora quelli delle 7.33 (venti minuti).

«Nessun disastro», si diceva (anzi: assicurano da Trenord). E ci sarebbe quasi da crederci, se non si parlasse con i passeggeri del treno che doveva arrivare alle 18.47 a Chiasso e che è arrivato a Como con 42 minuti di ritardo (a Chiasso non s’è proprio visto). Oppure con quelli del treno delle 18.39 da Porta Garibaldi, martito con un quarto d’ora di ritardo e arrivato mezz’ora dopo il previsto a Como.

Ma torniamo al «nessun disastro» di cui sopra. Trenord lo ha messo nero su bianco, sul proprio sito istituzionale: «Informiamo i signori clienti che questa mattina Il Giorno e La Provincia di Como hanno utilizzato l’esternazione di un viaggiatore della linea Molteno-Como per affermare che il servizio di Trenord è stato “disastroso”, domenica scorsa, in occasione del debutto della Città dei Balocchi. Nessun “disastro”» la chiosa finale.

A parlare di «disagi inaccettabili», peraltro, non sono soltanto i pendolari additati da Trenord di fare esternazioni false, ma anche l’assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti Claudia Maria Terzi, che ha parlato di materiale rotabile vetuste, mancanza di informazioni ai passeggeri e infrastrutture mal ridotte che causano ripercussioni pesanti sul traffico ferroviario, puntando il dito soprattutto su Trenitalia. Proprietaria al 50% di Trenord, ovvero la stessa società che di fronte a quotidiani ritardi dei suoi treni assicura: «Nessun disastro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA