Ferrovie, il servizio resta a Trenord

La Regione Lombardia ha deciso di confermare il contratto alla società per altri nove anni. Non è prevista alcuna gara per l’appalto che avrà un valore complessivo di circa cinque miliardi di euro.

Non ci sono disagi o disservizi che tengano, ritardi o soppressioni, la gestione del trasporto ferroviario lombardo resta saldamente nelle mani di Trenord, la società in comproprietà tra Regione e Ferrovie dello Stato. La giunta guidata dal presidente Attilio Fontana ha infatti deliberato di confermare il contratto anche per i prossimi anni, e cioè fino al 2030.

Una decisione che l’esecutivo lombardo ha preso alla vigilia di Natale, nella seduta del 23 dicembre, nello stesso provvedimento in cui è stato approvato lo schema di accordo contrattuale per la chiusura della gestione dell’anno 2018, ma che è passata inosservata anche ai consiglieri regionali di minoranza, fintanto che alcuni comitati di pendolari non hanno reso noto come la Regione abbia pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Comunità europea, supplemento appalti del 27 dicembre 2019, l’“Avviso di preinformazione relativo a un contratto di servizio pubblico”. Servizio ferroviario. E dunque la giunta lombarda confermerà il contratto per il trasporto pubblico a Trenord, senza alcuna gara, con un appalto che avrà la durata di nove anni (dal 2021 al 2030) e un importo complessivo di circa cinque miliardi di euro.

Dalla lettura del capitolato, si evince che la base del futuro Contratto di servizio saranno gli attuali 44.800.000 chilometri/treno annui (di cui fino a un massimo di 1,5 milioni in modalità automobilistica sostitutiva), destinati a crescere fino a 53 milioni di chilometri/treno annui, a fronte di un corrispettivo medio di 7,92 euro/km al netto dei pedaggi (2,80 euro/km). Il corrispettivo unitario medio effettivo crescerà perciò dagli attuali 10,2 euro/km a 10,7 euro/km.

La decisione ha suscitato più di una perplessità sia tra i comitati dei pendolari che per primi hanno puntato il dito, sia tra alcuni esponenti politici. Dubbi legati ai disagi e disservizi che pressoché giornalmente si registrano sulle linee ferroviarie lombarde e che sono testimoniati anche dalle penali che Trenord ha dovuto versare nel solo 2019: 7.717.650,59 euro per quanto riguarda le penali, ai quali si aggiungono ulteriori 6.719.156,07 euro per i servizi non resi (treni soppressi). Critiche dalle quali l’azienda si è spesso difesa ricordando come guasti e soppressioni dipendessero dall’età della flotta. E come quindi le performance siano destinate a migliorare con l’entrata in esercizio dei nuovi convogli comprati dalla Regione.

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