Fermo da tre anni
Il Concordia va a pezzi

Appello per il piroscafo gemello del Patria. Un contenzioso legale ne ha fermato il restauro. La Navigazione: «Tornerà in servizio nel 2015»

COMO

«Fate qualcosa il Concordia sta morendo». L’appello corre sul web e nei giorni scorsi un lettore - Nicola Guarisco - lo ha documentato anche con una fotografia. La denuncia non è campata per aria e la preoccupazione è più che fondata.

Il piroscafo, gemello del Patria e di analogo valore storico, è da tre anni ko. Sì, non ci sono errori, tanto è il tempo trascorso, dall’ultimo viaggio del piroscafo, celebre in quest’ultima parte della carriera, per avere ospitato feste e crociere. Tra le altre la festa di nozze del calciatore Gianluca Zambrotta. Va da sé che il matrimonio non c’entra nulla con ciò che è accaduto dopo. Il Concordia è stato infatti messo fuori flotta in attesa di un importante intervento di manutenzione straordinaria che la Navigazione ha a suo tempo affidato a un’azienda ligure, la Vemar di La Spezia. Quest’ultima ha puntualmente iniziato i lavori ma non li ha terminati.

Tra Navigazione e impresa, come di frequente accade negli appalti pubblici, si è aperto un contenzioso. Il risultato è che l’opera non è stata completata. C’è stato il cambio-caldaie. Manca tutto il resto tanto che, risolto il contratto con la Vemar, la Navigazione sta redigendo un nuovo bando per terminare l’intervento: «A giorni pubblicheremo il bando - spiega Franze Piunti, direttore della Navigazione - capisco la preoccupazione ma vorrei rassicurare i comaschi sulla volontà di rimettere in servizio il Concordia che è il vero e proprio fiore all’occhiello della nostra flotta. Abbiamo fatto ogni possibile sforzo per accelerare la questione e perlomeno siamo riusciti a evitare un aumento dei costi per l’intervento di manutenzione».

Per chiudere la vicenda servirà del tempo. Quanto? Non poco.

«L’obiettivo - precisa Piunti - è quello di farcela entro Expo visto il richiamo turistico del lago e dei nostri storici piroscafi». Certo, l’immagine attuale non è delle migliori: «Il piroscafo è stato rimesso in acqua mezzo smontato e lasciato così, senza nemmeno adeguate protezioni. La fotografia che vi allego parla da sola» dice Guarisco.

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