Erba, tavolini all’aperto
«Ecco la nuova piazza»

La pandemia e la possibilità di sfruttare gli spazi hanno trasformato l’area in un salotto a cielo aperto Il sindaco Airoldi: «Per questo volevo togliere le auto»

Tavoli e ombrelloni per accogliere i clienti all’aperto, aperitivi e cene fino a tarda ora, giovani e famiglie a passeggio. Per qualcuno è un miracolo, per altri un paradosso, certo è che la pandemia di Covid-19 lascia in eredità una piazza del Mercato finalmente viva: una trasformazione che ha colpito positivamente anche il sindaco Veronica Airoldi, insieme a tanti cittadini, mentre la maggioranza invita gli esercenti ad andare avanti decisi su questa strada anche nei mesi che verranno.

Per comprendere la portata della trasformazione bisogna fare qualche passo indietro. Gli erbesi di una certa età ricordano la piazza degli anni Sessanta e Settanta, un luogo vivo pieno trattorie e bar affacciate sui portici; poi è iniziato il declino e l’area intorno ai portici è diventata di fatto un parcheggio al servizio dei negozi di vicinato.

Una delle prime (contestatissime) mosse dall’amministrazione Airoldi è stata quella di rimuovere tutte le automobili per rendere nuovamente pedonale la piazza: per almeno due anni, però, quell’area è rimasta vuota, senza eventi, tavoli o elementi di arredo.

Poi è arrivata la pandemia e il Comune - seguendo le direttive del governo - ha consentito a bar e ristoranti di posare tavoli, sedie e ombrelloni ovunque, senza neanche pagare il canone di occupazione suolo pubblico. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Gli erbesi, da giorni, riempiono i social network di considerazioni ammirati sulla “nuova” piazza del Mercato, diventata un salottino in cui sedersi a bere un aperitivo, a cenare o a mangiare un gelato. Uno scenario d’altri tempi, per l’appunto. «La piazza - dice il sindaco Airoldi a questo proposito- è diventata davvero bellissima in questi primi giorni d’estate. È il contesto ideale per ospitare tanti cittadini rispettando le misure di sicurezza e il distanziamento sociale: a questo risultato pensavamo quando abbiamo deciso di rimuovere le automobili, già all’epoca avevamo invitato i pubblici esercizi a estendersi al di fuori dei locali». (Luca Meneghel)

L’articolo completo su La Provincia di Como di martedì 23 giugno

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