Erba premia con gli Eufemini
Ca’ Prina e Protezione civile

Le benemerenze al parco Majnoni nella giornata della riconoscenza

La Fondazione Giuseppina Prina, da novant’anni al servizio degli anziani, e il gruppo intercomunale di Protezione civile Erba Laghi, in prima linea per la sicurezza e la salute dei cittadini.

Sono loro i vincitori degli Eufemini, la massime benemerenze civiche assegnate sabato 25 settembre dal sindaco Veronica Airoldi e dal presidente del consiglio comunale Matteo Redaelli insieme al prefetto Andrea Polichetti nel corso di una cerimonia al parco Majnoni.

Il primo a ritirare il premio è stato Alberto Rigamonti, presidente della Fondazione Giuseppina Prina che gestisce la casa di riposo comunale. Il sindaco ha conferito l’Eufemino a un’istituzione «posta nel cuore della città, che custodisce al proprio interno una parte tanto importante del cuore di tutti gli erbesi. È un punto di riferimento del territorio al servizio dei più anziani e fragili».Impossibile dimenticare i mesi difficili vissuti dalla casa di riposo nel corso della pandemia. Diversi ospiti sono morti nel corso della prima ondata e il pensiero del presidente è andato subito a loro. «Ma anche - ha detto Rigamonti - ai 50 dipendenti su 200 che si sono ammalati, sono guariti e sono tornati al lavoro: grazie di cuore. Guardiamoci dentro e non abbandoniamo mai la memoria di questa pandemia, che per tante persone è ancora motivo di angoscia».

Il secondo Eufemino è finito alla Protezione civile Erba Laghi. «Un supporto imprescindibile per le amministrazioni comunali - ha ricordato il sindaco - con volontari che hanno dato particolare dimostrazione di altruismo e coraggio nei duri giorni della prima ondata pandemica». Il premio è stato ritirato da Stefano Casartelli a nome di tutti i membri del gruppo.

«Grazie per questa onorificenza che ci riempie il cuore. Noi volontari svolgiamo il nostro servizio incondizionatamente - ha detto il coordinatore - ma ogni tanto un ringraziamento è oltremodo gradito. Il volontario dona alla propria comunità il bene più prezioso, misura di ogni altra cosa: il tempo. E il tempo in questi mesi di emergenza Covid sembrava non finire mai». Casartelli ha ricordato «la paura negli occhi della gente» nel corso del primo lockdown e «la speranza durante i servizi all’hub vaccinale di Lariofiere», per poi dedicare l’Eufemino ai volontari che non ci sono più, a quelli presenti e a quelli che verranno.

Al temine della cerimonia sindaco e presidente del consiglio comunale hanno consegnato anche sette targhe in occasione della Giornata della Riconoscenza. La prima è stata ritirata da Bettina Castanò a nome del marito defunto, Giuseppe Incarnato: è stato caposquadra della Protezione Civile Erba Laghi ed è morto a causa del Covid-19. Un’altra targa è stata assegnata a suor Rosanna Brambilla della congregazione di Santa Giovanna Antida Thouret: quest’anno le suore hanno lasciato l’Istituto San Vincenzo, dopo decenni di attività didattica, e si sono ritirate nella struttura di Cristo Re a Erba Alta da dove continueranno a pregare per gli erbesi. Le altre cinque targhe sono tutte legate alla campagna vaccinale: un riconoscimento alle tante persone che hanno garantito il successo dell’hub di Lariofiere.

Hanno ritirato i premi Gianluigi Spata (presidente dell’Ordine dei medici di Como) a nome dei tanti colleghi che hanno lavorato volontariamente all’hub, Matteo Soccio (direttore sanitario di Asst Lariana), Tiziana Arena (direttrice della Protezione Civile della provincia di Como), Fabio Dadati (presidente di Lariofiere) e Ambrogina Tavecchio a nome del Lariosoccorso.

(Luca Meneghel)

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