Scuolabus snobbato dalle famiglie
L’auto si usa sempre di più ed è caos

Il casoLa vicesindaco: «Aumento del trasporto privato terribile. Attenti, i costi vanno coperti» Il volontario: «Alcuni genitori sono davvero arroganti. Cambieranno solo con multe salate»

Scuolabus mezzi vuoti, automobili ovunque.

A fronte della pandemia da Covid-19, sempre più famiglie scelgono di accompagnare i figli a scuola incuranti del caro benzina. L’incremento del traffico - davanti a elementari, medie e superiori - è sotto gli occhi di tutti: una situazione che il vicesindaco Erica Rivolta definisce «terribile» e che fa il paio con il crollo degli iscritti al servizio scuolabus per le elementari di Arcellasco e le medie Puecher.

I numeri

Lo scarso appeal del caro vecchio scuolabus sta nei numeri contenuti nel piano diritto allo studio, approvato recentemente dal consiglio comunale. Per l’anno scolastico 2019-2020 gli iscritti erano 129 (106 per le medie Puecher, 23 per le primarie di Arcellasco): a seguito della ridefinizione delle tariffe in base all’Isee, che comportò aumenti non indifferenti, gli iscritti scesero a 114.

Poi è arrivata la pandemia: il biennio 2020-2021 (trascorso per la maggior parte del tempo a casa in Dad) non fa testo, ma per l’anno scolastico 2021-2022 - ripartito a settembre all’insegna della normalità - gli iscritto sono crollati a 77 (62 per le medie, 15 per le elementari di Arcellasco). Da 129 iscritti nel 2019 a 77 nel 2021: il calo è del 40%.

Meno studenti a bordo dei mezzi pubblici, evidentemente per timore dei contagi, comportano la crescita delle automobili. «Negli orari di ingresso e uscita dei ragazzi - dice il vicesindaco Rivolta - il numero delle macchine è di gran lunga aumentato, molti più genitori accompagnano personalmente i figli. Vale per le elementari, per le medie Puecher e per le superiori: davanti a Villa Amalia (sede del liceo Porta, ndr) non si sono mai viste tante auto come quest’anno».

Le automobili, tante davanti alle medie quanto davanti al liceo, sono spesso in divieto di sosta e rallentano il traffico. «La crescita del trasporto automobilistico è terribile e si verifica nonostante l’aumento del costo del carburante. Un aumento che non va sottovalutato, perché in futuro potrà incidere anche sui costi del trasporto pubblico: sono costi vivi che vanno coperti».

Certo potrà coprirli il Comune evitando un altro aumento delle tariffe scuolabus (il costo massimo in base all’Isee è 300 euro per tutto l’anno scolastico), ma si tratta comunque di soldi pubblici.

Alle medie

Se il caos davanti al liceo Porta è una novità, davanti alle medie Puecher di via Majnoni la situazione è grave da diversi anni: il fatto che sempre più genitori scelgano l’auto al posto dello scuolabus non fa che peggiorare la situazione.

Luca Mancardi, erbese noto per il suo impegno nel volontariato, conosce bene la situazione perché va quotidianamente in via Majnoni per recuperare il nipote all’uscita da scuola. «Il caos - testimonia - è creato esclusivamente dall’arroganza di alcuni genitori che pretendono di arrivare all’ultimo minuto con l’autovettura e parcheggiare davanti alla scuola, fuori da tutti gli spazi segnati o in quelli riservati allo scuolabus».

Sperare nell’educazione, per Mancardi, è una causa persa. «A parer mio non resta che multare le irregolarità: toccati sul portafoglio, molti cambierebbero comportamento».

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