Erba, il medico del primo caso Covid
«Un anno dopo c’è ancora molto da fare»

Giuseppe D’Amico, anestesista del “Fatebenefratelli”, il 25 febbraio 2020 ha trattato il cittadino diventato il “paziente uno” della provincia di Como

Martedì 25 febbraio 2020, un uomo di 84 anni residente a Lipomo si presentò all’ospedale Fatebenefratelli di Erba con febbre e difficoltà respiratorie. Il giorno seguente arrivò il responso del tampone: positivo al Sars-CoV-2. E dal 26 febbraio anche la Provincia di Como aveva il suo paziente uno. Giuseppe D’Amico è il medico che si prese cura di lui; nei mesi successivi ha giocato un ruolo fondamentale nel reparto di anestesia e rianimazione, a Ca’ Prina e nel centro operativo comunale allestito dal sindaco Veronica Airoldi per l’emergenza.

Il destino ha voluto che fosse lei a curare il primo paziente comasco affetto dal Covid-19: ricorda quel giorno?

«Certo. L’uomo era arrivato in pronto soccorso con i sintomi tipici del coronavirus, ma all’epoca fare i tamponi non era così semplice. Il nostro riferimento era il Sacco, inviammo a Milano il campione e il risultato arrivò il giorno seguente. Lavoravamo già con le antenne drizzate, i casi in Nord Italia si stavano moltiplicando e sapevamo che sarebbe successo anche nel comasco. Quando è arrivato il risultato, abbiamo capito che c’eravamo dentro anche noi».

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