Elezioni, cambia la legge
Come voteremo con l’Italicum

Italia divisa in cento collegi, sistema proporzionale. Vince che ottiene più del 40% dei voti altrimenti ballottaggio tra le due liste più votate. Capilista bloccati

Il Parlamento ha approvato il via definitiva la nuova legge elettorale: l’Italicum che sostituisce il Porcellum. Il sistema di voto voluto da Renzi vale solo per la Camera, in vista delle riforme costituzionali che porteranno il Senato a non essere più direttamente elettivo. P er avere il tempo di approvare quest’ultima riforma, nell’Italicum è stata inserita una clausola che ne prevede l’entrata in vigore dal primo luglio del 2016. Terza cosa: l’Italicum è un sistema elettorale proporzionale – il numero di seggi verrà assegnato in proporzione al numero di voti ricevuti – e il calcolo sarà fatto su base nazionale, ma modificato fortemente da un premio di maggioranza. E poi:

– la singola lista che supera il 40 per cento dei voti ottiene un premio di maggioranza raggiungendo in tutto 340 seggi, cioè il 55 per cento del totale.

– se nessuna singola lista supera il 40 per cento dei voti è previsto un secondo turno, cioè un ballottaggio tra le due liste che hanno ottenuto più voti. La lista che prende più voti dell’altra al ballottaggio ottiene il premio di maggioranza. Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti o collegamenti di lista: competono le liste così come sono state presentate all’inizio.

– è prevista una soglia di sbarramento del 3 per cento per ottenere seggi.

– saranno costituiti 100 collegi che comprenderanno fino a 600mila persone. Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige saranno escluse dal sistema proporzionale: lì si voterà in nove collegi uninominali come già previsto dal precedente sistema elettorale. Ogni lista presenterà in ogni collegio una lista di candidati; ogni elettore potrà scegliere nel suo collegio un simbolo e uno o due candidati da votare.

– ci saranno le candidature multiple: i capilista – ma solo loro – potranno cioè essere inseriti nelle liste in più di un collegio, come già accadeva nel Porcellum, fino a un massimo di 10 collegi.

– ci saranno quindi cento capilista, uno per ogni collegio, scelti direttamente dai partiti. Prima sono eletti i capilista, poi – se avanzano posti – i candidati eletti con le preferenze. Dal secondo eletto in poi intervengono le preferenze e ogni elettore o elettrice ne potrà esprimere due: obbligatoriamente un uomo e una donna, pena la nullità della seconda preferenza. Tra i capilista non più del 60 per cento sarà dello stesso sesso.

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