Doveva a Equitalia 60 milioni di euro
Ma per il tribunale è tutto prescritto

La colpa sarebbe del Fisco, che ha “dimenticato” di reclamare la riscossione di una cartella di pagamento conseguenza di una condanna comminata nell’aula bunker del Bassone. Correvano gli anni Ottanta, e sul confine fioriva il contrabbando di “bionde”

Il tribunale civile di Como ha accolto un ricorso contro il pagamento di una cartella esattoriale di 60 milioni di euro, presentata all’ex moglie di un celeberrimo contrabbandiere comasco. Secondo il Tribunale, Equitalia avrebbe omesso di rivendicare la somma, dimenticando quindi di interrompere i termini per la cosiddetta “prescrizione”. La cifra non è altro che la rivalutazione, con gli interessi, di una multa comminata nel 1986 nel corso del primo grande processo per contrabbando di sigarette, celebrato nell’aula bunker del Bassone. All’epoca, il tribunale - con sentenza che divenne definitiva dopo un pronunciamento della Corte di Cassazione nel 1991 - condannò l’imputata al risarcimento di venti miliardi di lire, in base a una legge che calibrava le ammende pecuniarie sul peso della merce contrabbandata.

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