Donne violentate e costrette a prostituirsi in Svizzera. Tre arrestati del Comasco

Operazione dei carabinieri e della polizia elvetica. Gli arrestati sono accusati anche di spaccio di droga

I carabinieri del nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Como hanno arrestato tre persone, due rumeni e un italiano (due dei quali già in carcere a Lugano) con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti,agevolazione e sfruttamento della prostituzione aggravato dall’uso della violenza, maltrattamento di familiari, violenza sessuale e lesioni personali.

Nel corso delle indagini, avviate anche a seguito del rapporto investigativo che si è creato tra i carabinieri e i colleghi della polizia del Canton Ticino, è stato ricostruito un presunto giro di agevolazione e sfruttamento della prostituzione, gestito dagli indagati in danno di ragazze rumene impiegate nei club erotici della Confederazione Elvetica, assoggettate mediante condotte estremamente violente ed abusi sessuali.

L’attività investigativa, condotta anche mediante servizi di osservazione in territorio elvetico, col supporto della polizia del Canton Ticino ed il coordinamento del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, sembrerebbe far emergere che le ragazze, a cui veniva sottratto gran parte dell’incasso frutto della prostituzione, avvenuta sia nei locali elvetici sia in territorio italiano, fossero costrette a spacciare cocaina ai propri clienti. L’ipotesi investigativa è che la sostanza venisse trasportata dall’Italia alla Svizzera da due indagati, attualmente in carcere a Lugano perché arrestati nel mese di febbraio, mentre varcavano il confine di Stato, con diverse decine di grammi di cocaina.

Inoltre, anche al fine di garantire il necessario supporto psicologico alle vittime, sono giunti dal Raggruppamento CC Investigazioni Scientifiche di Roma, in supporto ai colleghi dell’Arma territoriale, militari-psicologi della Sezione Atti Persecutori del Reparto Analisi Criminologiche.

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