«Dobbiamo portare un premio al nonno»
Albavilla, truffatori respinti dalla nipote

Le telefonate per conoscere le abitudini dell’anziano ex capo dei vigili di Erba. «Mi hanno insultata, poi il numero è diventato inesistente»

Ancora una volta gli anziani nel mirino di truffatori che cercano di capire movimenti e abitudini e puntano su persone conosciute.

Nel mirino di due sconosciuti la famiglia di Carlo Cairoli, 80 anni, storico comandante dei vigili di Erba e vicesindaco reggente ad Albavilla tra il 2013 e il 2014. Persona stimata e conosciuta da tutti in paese: a tentare una truffa una donna che, per sua sfortuna e per fortuna di nonno Carlo, ha trovato al telefono la giovane nipote Veronica Cairoli, 23 anni, che ha subito capito l’andazzo ed è stata rapida a mettere alle strette i due malintenzionati, un uomo e una donna.

I fatti sono avvenuti nel tardo pomeriggio di martedì 22 marzo: la nipote era da poco rientrata a casa dal lavoro, quando è arrivata questa strana telefonata.

«Non appena ho risposto questa signora, con toni gentili e suadenti, che mi hanno subito insospettita, cercava mio nonno e mi ha chiesto se parlava con il mitico Carlo che tutti conoscono perché sarebbe dovuta venire a casa per consegnargli un premio di riconoscimento per alcune donazioni che aveva fatto – racconta la nipote – Ho subito capito che qualcosa non tornava: questa truffatrice mi aveva scambiato per la nonna, che purtroppo è deceduta nel 2020. Ho comunque deciso di stare al gioco e mi sono finta mia nonna per capire dove voleva arrivare. Cercava di convincermi delle sue buone intenzioni, dicendomi, cosa non vera, che qualche giorno prima aveva già parlato con mio nonno e che lui gli aveva detto che lo facevo tribolare».

La nipote ha subito giocato al contrattacco e ha incalzato la truffatrice telefonica con altre domande. «Le ho chiesto di che tipo di premio si trattasse e pretendevo di avere maggiori dettagli e spiegazioni, ma ovviamente era evasiva e non rispondeva – prosegue nel racconto – Insisteva sul sapere i nostri orari e soprattutto chiedeva in quali orari non eravamo in casa: ovviamente ho risposto che in casa c’eravamo sempre. Quando ha capito che non c’era trippa per gatti ha interrotto la telefonata».

Dopo il comprensibile sconcerto, la nipote di Carlo Cairoli ha richiamato il numero comparso a display: «Ha risposto un uomo, che mi ha subito ripassato la truffatrice – spiega Veronica– Sono andata avanti nel gioco e le ho chiesto cosa voleva sapere: ancora una volta il loro interesse era cercare di capire in quali orari non eravamo in casa. Con la scusa del presunto premio e di un orario per la consegna, chiedevano se in altri orari la casa fosse vuota. Quando ha capito, hanno riagganciato».

Ma la nipote ancora una volta non si è data per vinta, ha richiamato e, pur con gentilezza, si è rivelata e ne ha dette quattro alla presunta truffatrice: «Le ho detto e intimato che non si doveva mai più azzardare a chiamarci, e di lasciare in pace il nonno – chiosa – Ovviamente lei mi ha insultato in malo modo. Le ho detto che avrei avvisato le autorità competenti. Ho segnalato il numero alla Polizia postale, ma pochi minuti dopo era già inesistente. Probabilmente sono numeri usa e getta, che utilizzano per queste truffe».

(Simone Rotunno)

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