Delitto di Gera,
la pista della gelosia

La vittima conservava le foto di alcune donne con le quali avrebbe avuto una relazione clandestina

I carabinieri stanno cercando di dare un nome ai volti ripresi da Sandrini anche in pose hard

C’è una pista, per il delitto di Alfredo Sandrini, che i carabinieri non hanno ancora ritenuto di dover scartare. Ed è quella della gelosia.

Mentre i Ris dei carabinieri stanno confrontando i reperti trovati sul luogo dell’agguato con il dna di un pescatore di 35 anni di Domaso, al momento il principale indiziato dell’omicidio del 3 gennaio scorso lungo la ciclabile per Gera Lario, i colleghi del nucleo investigativo di Menaggio e del reparto operativo di Como stanno tentando di identificare le donne immortalate in alcune immagini - alcune in atteggiamenti intimi con la vittima - trovate nella casa di Sorico di Sandrini.

Nell’inchiesta su un delitto la cui soluzione non è arrivata in tempi brevi, ogni pista non può essere scartata. Ed ecco, quindi, che anche quella della gelosia è una strada che gli investigatori stanno attentamente valutando. Il punto di partenza sono alcuni scatti immortalati con il telefono cellulare da parte della vittima.

Nelle immagini compaiono alcune donne con le quali - si suppone, visto anche il tenore di certe pose - Sandrini potrebbe avere avuto una relazione. Donne non necessariamente libere di stato e di cuore. Tanto da risultare impossibile scartare a priori l’ipotesi che a tendere l’agguato all’uomo, freddato con quattro colpi di pistola mentre pedalava alla volta di casa, potrebbe anche essere stato un marito geloso che aveva scoperto la relazione clandestina.

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