Creval: utile netto 2019 a 56,2 milioni (+77%).
Crescono depositi e conti correnti

L’istituto vola in Borsa. L’amministratore delegato Lovaglio: «Il 2019 è stato anno molto importante. Nel 2021 prevediamo di distribuire dividendo su utile 2020. Stiamo procedendo a pieno ritmo con la riduzione dello stock di Npe»

Il Credito Valtellinese vola in Borsa dopo i risultati del 2019 con un utile in crescita del 77% e la cessione di un portafoglio di sofferenze per 357 milioni di euro. Il titolo avanza del 4,3% a 0,07 euro.

L’istituto di piazza Quadrivio chiude il 2019 con un utile netto pari a 56,2 milioni di euro, come detto in aumento del 77% rispetto ai 31,7 milioni del 2018. La banca fa registrare una raccolta commerciale pari a 16,4 miliardi di euro (+7,8%), trascinata dall’aumento dei depositi e conti correnti. Il margine di interesse si attesta a 347,5 milioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente. Le commissioni nette si sono attestate a 249,1 milioni di euro. I proventi operativi sono pari a 637,4 milioni di euro. In calo del 18,8% le spese del personale che sono pari a 265,6 milioni, rispetto ai 327,1 milioni del 2018.

I risultati del 2019 riflettono gli effetti «dell’implementazione delle prime azioni del nuovo Piano Industriale 19-23, “Sustainable Growth”, approvato lo scorso giugno, volte da un lato a migliorare il profilo di rischio della banca, mantenendo al contempo un’elevata posizione di capitale e dall’altro a porre le basi per un incremento della redditività», afferma la banca. In calo del 22% lo stock dei crediti deteriorati lordi. I crediti deteriorati netti scendono a 732,5 milioni di euro (-15,9%) rispetto agli 871,2 milioni del 2018.

La copertura delle sofferenze si assesta al 74,2% e rimane su livelli elevati posizionandosi nella fascia alta del settore, pur scontando la citata cessione. Significativo rafforzamento della solidità patrimoniale del gruppo con un cet 1 pari al 15,5% fully loaded (13,5% nel 2018) e 20,1% phased-in (18,3% nel 2018) e ampia eccedenza di capitale rispetto al requisito minimo srep.

Il Credito Valtellinese ha anche firmato un accordo per la cessione di un portafoglio di sofferenze unsecured per un valore contabile lordo di circa 357 milioni di euro, a Hoist Finance. Il portafoglio di crediti ceduto è composto da circa 8.000 posizioni in larga parte riferibili a clientela corporate; una significativa parte dei crediti ceduti è entrata in sofferenza prima del 2011. L’operazione, che non ha impatto a conto economico, si inserisce nella «cessione di 800 milioni di euro di Gbv previsto nel piano industriale 2019-2023 entro il 2020 e consente di ridurre il Npe ratio lordo al 9,4% dal 11,3% del 30 settembre 2019, accelerando pertanto il percorso verso il raggiungimento dell’obiettivo previsti per il 2021», afferma la banca. Il perfezionamento avverrà nel corso del primo trimestre del corrente esercizio ed è stata strutturata con l’assistenza di Rothschild & Co Italia in qualità di advisor finanziario e dello studio legale Chiomenti, tramite il partner Gianrico Giannesi, per gli aspetti legali.

«Il 2019 rappresenta un anno molto importante per il Creval: in 7 mesi dalla presentazione del piano industriale, la banca ha raggiunto ragguardevoli risultati in termini di efficienza e miglioramento del profilo rischio con un forte focus sulla redditività, riuscendo così a conseguire un utile netto in forte crescita rispetto all’anno precedente». Lo afferma l’amministratore delegato del Credito Valtellinese, Luigi Lovaglio, commentando i risultati finanziari del 2019. «Abbiamo registrato - aggiunge - un trend positivo dei volumi della clientela retail trimestre dopo trimestre, dimostrando la nostra capacità di crescere nei territori che rappresentano le nostre origini e dove vogliamo continuare a servire famiglie, anche con prodotti di risparmio gestito, e piccole e medie imprese. Stiamo procedendo a pieno ritmo con la riduzione dello stock di Npe e in data odierna abbiamo siglato un accordo vincolante per la cessione di un primo portafoglio di crediti in sofferenza di circa 357 milioni di euro (Gbv), senza impatto a conto economico e riducendo l’Npl ratio al 9,4%. Insieme a tutti i colleghi, proseguiamo nell’implementazione del piano con determinazione e disciplina. Confidiamo di essere sulla strada giusta per il raggiungimento degli obiettivi intermedi al 2021, anno nel quale la banca prevede di tornare alla distribuzione del dividendo sulla base dell’utile 2020».

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