Così le Province saranno svuotate
Tutti i poteri a Comuni e Regioni

Il disegno di legge Delrio arriva alla Camera dopo mesi di polemiche e resistenze. In attesa di essere eliminate verranno trasformate in agenzia di supporto senza personale politico eletto

Il disegno di legge in discussione a Montecitorio non abolisce le Province. Per toglierle dalla Costituzione infatti, occorre una legge costituzionale. La novità è che le previste elezioni provinciali nel 2014 non ci saranno più. E questo perchè il ddl, di fatto, le rende inutili, cancellando tutto il personale politico. Presidente e Consiglio saranno eletti dalla conferenza dei sindaci e dai consiglieri sul territorio e non percepiranno un secondo stipendio.

La riforma riguarda solo 87 su 107 Province, quelle cioè delle Regioni a statuto ordinario. Di queste 86, dieci diventeranno città metropolitane, con poteri e budget superiori. Le 56 rimanenti anzichè andare al voto il primavera, si trasformeranno in “enti di area vasta”, con funzioni ridotte: la manutenzione delle strade e delle scuole, la tutela di boschi e parchi, la gestione dei rifiuti, l’assetto idrogeologico, il trasporto locale. Non avranno però i Centri per l’impiego, snodo cruciale dal 2014 per gestire il piano per l’occupazione giovanile che vale un miliardo e mezzo di fondi europei. E rinunceranno a tutte le funzioni delegate alle Regioni: formazione professionale, turismo, beni culturali, sociale.

C’è la garanzia che i 56mila dipendenti saranno riassorbiti tra Comuni e Regioni. E che i tributi propri resteranno: Il Tefa ambientale, l’Rc auto, e l’Ipt sulle trascrizioni dei veicoli. E’ previsto anche un premio alle Province che dismetteranno società partecipate in rosso, con uno sconto del 20% sul patto di stabilità

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