Condannato per ’ndrangheta
gettava rifiuti nei campi ( video )
Sei arrestati dai carabinieri

Tonnellate di materiale di scavo interrate a Senna Comasco. Ai domiciliari un ex dirigente del Comune

Un’impresa edile già raggiunta cinque anni fa da interdittiva antimafia, amministrata di fatto da una vecchia conoscenza della magistratura già arrestato e condannato per associazione mafiosa ai tempi dell’operazione Notte dei fiori di San Vito in quanto affiliato alla locale di Fino Mornasco, avrebbe movimentato centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti illegali per interrarli in un campo destinato alla coltivazione di foraggio per gli animali, a ridosso del torrente Gaggio e di un’area tutelata dal punto di via ambientale.

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Nelle prime ore dell’alba i carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Como, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Milano su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 6 persone: tre di loro - tutti appartenenti alla stessa famiglia, titolari dell’impresa edile di Fino coinvolta - sono finiti in carcere. L’accusa a loro carico è di aver preso parte a un traffico illecito di rifiuti speciali

Nel corso delle indagini, iniziate dal Reparto Operativo e dal nucleo investigativo di Como nell’aprile 2019 e concluse dopo circa un anno, sono stati raccolti una serie di elementi dai quali - secondo l’accusa - emergono responsabilità penali a carico dell’impresa edile di Fino, attiva nel settore dello scavo e movimento terra, nonché il proprietario terriero che ha messo a disposizione i fondi agricoli, un vasto campo a Senna Comasco, un geologo di Settimo Milanese ed infine il dirigente (ora in pensione) dell’ufficio tecnico del Comune di Senna Comasco. Il proprietario del terreno, il geologo e l’ex dirigente comunale sono tutti ai domiciliari.

La documentazione e i video raccolti dai carabinieri hanno ricostruito l’attività organizzata per il traffico illecito e lo sversamento di rifiuti speciali, perlopiù risultati di scavi di lavori edili e stradali, in una vasta area verde di riserva sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici. Non solo, i carabinieri e la magistratura sono anche convinti di aver dimostrato le connivenze maturate nel contesto dell’Ufficio Tecnico Comunale di Senna Comasco con a capo l’allora dirigente che rilasciava permessi di riempimento e livellamento dei campi nonostante le difformità del materiale utilizzato con l’avallo di perizie geologiche contenenti dati inesatti e completa assenza di controllo e vigilanza specifica.

L’attività d’indagine, oltre all’esecuzione delle ordinanza di custodia cautelare, ha consentito anche il sequestro, finalizzato alla confisca, di 4 autocarri da cava, adibiti a trasporto e movimento terra, e 3 macchine operatrici tra escavatori e pale meccaniche nonché dell’intera area agricola, per complessivi 4,70 ettari circa, di cui quasi un terzo interessato direttamente allo sversamento di rifiuti.

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