Como, caos migranti
Niente scalo merci,
Ecco le due ipotesi

La decisione slitta, si valutano più opzioni. Sant’Abbondio e l’ex Stecav tra le ipotesi più accreditate

Sembrava tutto deciso, poi è emerso un problema che ha messo di nuovo in discussione la soluzione individuata. È accaduto almeno un paio di volte, nelle ultime ore, durante i vertici tra Prefettura e Comune per decidere dove posizionare i prefabbricati destinati ai migranti che da settimane stazionano ai giardini dello scalo ferroviario Como San Giovanni.

Trovare un’area con le caratteristiche adatte si sta rivelando un’impresa più difficile del previsto, tanto che l’annuncio non è arrivato e slitta, salvo sorprese, a dopo Ferragosto. Messa da parte definitivamente l’idea iniziale della caserma De Cristoforis (gradita al centrosinistra comasco ma bocciata da Roma), il ballottaggio ora sarebbe ristretto a un paio di zone, forse tre, tutte non lontane dalla stazione ferroviaria. Nessuno si sbilancia, anche perché il sindaco Mario Lucini e il prefetto Bruno Corda mantengono da giorni il più stretto riserbo sulla questione e parleranno solo quando la scelta sarà definitiva.

Non è comunque un azzardo dire che le aree in pole position restano quella dell’ex Stecav (in tangenziale, di fianco al comando della Polizia locale, in parte ospita i tendoni della Croce Rossa montati proprio per non lasciare all’addiaccio i migranti più “fragili”) e quella attigua alla basilica di Sant’Abbondio (è già stata utilizzata per accogliere in una tensostruttura i senzatetto nei mesi invernali e i tempi sarebbero compatibili con la tradizionale fiera dedicata al patrono in programma a fine agosto).

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