Chiedono l’insegna e il Comune li ignora
Appendono una slitta: multa da 480 euro

«Avremo anche sbagliato, ma accanirsi sui bar in questo periodo è davvero assurdo»

La voce narrante ha quel misto di amarezza e rabbia che impasta le parole con le emozioni, mentre racconta una storia che suona emblematica. E che fotografa l’abisso che a volte si crea tra cittadini e istituzione: «Il momento che stiamo attraversando lo conosciamo tutti. Aggiungiamo che da mesi aspettiamo dal Comune di poter avere il via libera per appendere un’insegna e nulla ci viene detto. Bene, con queste premesse dobbiamo pagare 480 euro di multa per aver appeso uno slittino fuori dal locale».

Il silenzio del Comune

A parlare è Paolo Masserano, che con sua figlia Chiara ha aperto il loro wine bar esattamente il giorno prima del coprifuoco regionale, il 22 ottobre scorso.

Una premessa è d’obbligo: «Prima che aprissimo volevo presentare la richiesta per poter mettere un’insegna all’esterno del locale - spiega il ristoratore - Mi è stato spiegato che avremmo potuto formalizzare la richiesta solo all’atto dell’apertura. E così a fine ottobre abbiamo presentato la Scia (segnalazione certificata di inizio attività ndr) con i disegni e il progetto realizzato dall’architetto. Da allora non abbiamo più saputo nulla: si, qualche piccola correzione di poco conto, ma da quattro mesi aspettiamo un via libera che non arriva».

Non è la prima volta che cittadini ed esercenti segnalano questa profonda spaccatura con l’amministrazione cittadina. «Aggiungo - precisa ancora Paolo Masserano - che non siamo propriamente nella via più trafficata della città. Tra l’altro da qualche tempo siamo stretti tra due cantieri e quindi davvero poco visibili».

Da qui l’idea: appendere uno slittino all’esterno del bar e sopra attaccare l’insegna - della grandezza di un foglio A4 - del locale.

La multa per lo slittino

«Succede che venerdì, mentre eravamo impegnati per il pranzo, arrivano i vigili che ci chiedono conto dello slittino che abbiamo appeso all’esterno. Ci dicono che non potevamo appenderlo e ci danno 480 euro di multa».

Dal punto di vista formale, assolutamente ineccepibile. Per poter mettere delle insegne fuori dai locali serve l’autorizzazione, oltre a dover pagare un’apposita tassa: «E noi la multa la pagheremo - precisa subito Paolo Masserano - Ma una cosa proprio non riesco a digerire, il fatto di essere stato contravvenzionato per un cartello formato A4 mentre da mesi attendo una risposta dal Comune e in un periodo come questo».

La prima notte di coprifuoco (secondo giorno di apertura del locale) Chiara Masserano aveva spiegato: «Abbiamo comprato a gennaio (2020 ndr) e avremmo dovuto aprire a marzo. Ma c’è stato il lockdown. Così abbiamo atteso l’autunno e abbiamo fatto l’inaugurazione quando? Il giorno prima del coprifuoco... dopo un’estate così, con i locali e le piazze piene, davvero non ce l’aspettavamo questa situazione. Ma, prima o poi, dovevamo pure aprire».

Chiosa finale del padre: «Mia figlia ha avuto più volte controlli per verificare il rispetto delle norme anticovid, mai un appunto. Possibile che la multa debba arrivare per uno slittino in un periodo in cui i bar stanno soffrendo per colpa della pandemia? Io lo trovo assurdo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA