Cavalcavia crollato
Si lavora per riaprire la 36

Caos traffico attorno a Lecco. L’inchiesta della magistratura

Sono state liberate dalle macerie, le corsie della Superstrada 36 Milano-Lecco investite venerdì pomeriggio dal crollo del ponte in territorio di Annone Brianza, in provincia di Lecco. La tragedia aveva provocato un morto e quattro feriti, dopo che i tecnici avevano ridotto la percorribilità dell’arteria a scorrimento veloce a causa della caduta di detriti dal ponte, ma senza che nessuno provvedesse a impedire la circolazione sul cavalcavia.

I lavori delle squadre di tecnici impegnati ormai da due giorni sul posto, proseguono ora per mettere in sicurezza le spalle del ponte ancora in piedi ma con parti terminali pericolanti. Terminata anche questa fase delle opere, andranno completamente ripristinate le corsie della Superstrada per consentirne la riapertura. Attualmente la circolazione viene interrotta provenendo da sud a Nibionno (Lecco) e da nord a Isella di Civate (Lecco) con uscite obbligatorie sulla viabilità locale per poi reinnestarsi eventualmente oltre il punto del crollo.

In base alle ultime stime, la speranza è di poter riaprire la Superstrada 36 entro domani sera o al più nella notte tra lunedì e martedì.

Nel frattempo in tutta l’area brianzola e attorno alla città di Lecco il traffico subisce notevoli e continui rallentamenti in ogni direzione, complice anche il ponte di Ognissanti ma soprattutto per il fatto di essere venuto a mancare il collegamento principale diretto con il troncone nord Lecco-provincia di Sondrio della Superstrada 36.

E’ presente anche un consulente della Procura di Lecco alle operazioni di rimozione del cavalcavia crollato venerdì pomeriggio ad Annone Brianza causando la morte di un automobilista e il ferimento di altre persone. La presenza dell’esperto nominato dal procuratore capo Antonio Chiappani e dal pm Nicola Preteroti serve affinché le operazioni di sezionamento del cavalcavia, che altrimenti non potrebbe essere spostato, non abbiano conseguenze sui reperti da analizzare per stabilire con quali materiali era stato realizzato il ponte e la sua resistenza.

E’ probabile che domani prosegua la raccolta di testimonianze di chi ha avuto un ruolo nel pomeriggio di venerdì, quando scattò l’allarme per dei calcinacci sulla Statale 36 sottostante il cavalcavia senza che però nessuno desse l’ordine di chiuderlo.

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