Caso Poste Lierna

Direttrice unica indagata

La Procura di Lecco allarga il raggio degli accertamenti fino a Palermo, città della funzionaria

Denunce in crescendo, cifre in divenire, si ipotizza che possano essere “spariti” alcuni milioni di euro

Si sono allargate a Palermo, città natale dell’indagata, le indagini sul cosiddetto “caso Poste” di Lierna.

La Procura della Repubblica a Lecco, che ha istruito un fascicolo d’inchiesta iscrivendo nel registro degli indagati un unico nome, quello della direttrice Patrizia Greco, ha esteso il raggio degli accertamenti dal paese del lago fino alla Sicilia per cercare di ricostruire la direzione presa dal denaro “sparito” da conti correnti e depositi postali di un numero sempre crescente di clienti.

Impossibile, per il momento, quantificare quante persone siano rimaste “impigliate” nella rete truffaldina: alcune decine sicuramente, ma potrebbe essere che qualcuno non si sia ancora nemmeno accorto della sparizione del denaro, magari perchè, aperto un conto corrente postale a Lierna, di fatto vive altrove e non è ancora stato raggiunto dall’eco del clamoroso scandalo. Per esempio.

Circostanze, questa e altre, che non rendono ancora possibile quantificare il danno patito. Danno che è però, verosimilmente, pesante, si ipotizza un “buco” con cifre a sei zeri: alcuni milioni di euro.

È compito del sostituto procuratore Nicola Preteroti, in servizio in Procura a Lecco da febbraio, mettere insieme i pezzi di un puzzle che ha al centro la direttrice Greco, come detto formalmente indagata.

Soldi “volatilizzati”

È infatti contro di lei che punta il dito accusatore di chi si è improvvisamente ritrovato il conto o il deposito titoli ripulito o quasi, i risparmi di una vita volatilizzati.

Sono il suo nome e il suo cognome a essere finiti nelle denunce.

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