Casinò di Campione fallito
Weekend di lavoro per riaprirlo
«Nessuna soluzione politica»

I curatori dal giudice per l’esercizio provvisorio mentre il sottosegretario spiega «Preoccupati per l’occupazione, bisogna attendere le verifiche»

L’agenda del fine settimana dei tre curatori che, dall’altro ieri, gestiscono il Casinò per conto della procedura fallimentare, ha due punti prioritari su tutti. Uno: procedere il più velocemente possibile all’inventario dei beni della società. Due: valutare la possibilità di riaprire la casa da gioco. E i tempi per il sì o per il no su quest’ultimo tema sembrano strettissimi.

Già domattina, di buon’ora, Giulia Pusterla, Sandro Litigio ed Elisabetta Brugnoni si incontreranno con il giudice delegato Alessandro Petronzi. E se la scaletta dell’incontro si prevede fitta, l’argomento più urgente sarà proprio quello del possibile esercizio provvisorio del Casinò.

Una strada, questa, ovviamente auspicata dai 492 dipendenti della società che da venerdì sono di fatto, ancorché non formalmente, senza lavoro. Ma si tratta di una strada lastricata di difficoltà, due su tutte: i costi e le norme. Intanto si registra anche l’intervento di Nicola Molteni, sottosegretario comasco all’interno che ha diffuso una nota insieme al collega Stefano Candiani. «Seguiamo con estrema attenzione la vicenda anche per le pesanti conseguenze sull’occupazione - dicono i sottosegretari - Non sussistono soluzioni politiche percorribili. Occorre attendere le verifiche da parte degli organi della magistratura fallimentare anche per accertare le responsabilità gestionali legate a questa vicenda che incide così gravemente sul territorio».

Insomma, non c’è alcuna possibilità di un intervento diretto. Molteni e Candiani lo ribadiscono più volte: «Spetta agli organi competenti individuare la via di uscita» precisano.

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