Caos sosta, nel weekend 351 multe e 18 sanzionati per il bagno nel lago

Il bilancio Pienone nel fine settimana in città: 93 verbali alle auto soltanto lungo viale Geno - Resta anche il problema dei tuffi vietati: la polizia locale ha multato alcuni nuotatori abusivi

Como

È stato un fine settimana difficile sul fronte della viabilità, ma a quanto pare dovremo abituarci. Non passa domenica senza che sulle rive del lago si riversino decine di migliaia di visitatori, non solo stranieri ma anche - e soprattutto - italiani provenienti dalla province confinanti. Arrivano in auto e cercano parcheggio, di rado trovandolo, un po’ per ignoranza (il fatto che in Ticosa sia stato allestita da poco una nuova area di sosta è novità nota a pochi, e basti in questo senso guardare al numero di posteggi rimasti paradossalmente vuoti proprio domenica), un po’ per la pretesa di potersi fermare in riva al lago e a tre metri dal gelataio.

Anche problemi di ordine pubblico

A chiarire un po’ meglio la portata dell’invasione contribuiscono i numeri resi noti dal comandante della polizia locale Vincenzo Aiello, secondo cui nei giorni 11, 12 e 13 - vale a dire da venerdì a domenica - le multe per divieto comminate dagli agenti di pattuglia sono state 351 in tutto, 93 delle quali lungo viale Geno, soprattutto domenica, quando davvero la situazione sembrava del tutto fuori controllo, se è vero, come è vero, che a un certo punto la polizia locale ne ha anche deciso la chiusura, dalle 21 alle 22.30.

Uno dei primi problemi che dovrà affrontare la nuova amministrazione sarà probabilmente anche questo, quello della coabitazione con la massa di visitatori del weekend, un problema non solo di viabilità ma anche di ordine pubblico, come dimostrano le ulteriori multe inflitte per violazioni del regolamento di polizia urbana: 18 di queste sono sanzioni che gli agenti della polizia locale hanno comminato ad altrettanti “tuffatori” della domenica, gente che insiste nel bagnarsi nelle acque del lago senza troppo badare ai cartelli che lo vietano espressamente, sia lungo viale Geno che nella zona dei giardini a lago, al Tempio Voltiano, in uno spazio che è diventato ormai una specie di lido permanente.

Ignorati i cartelli che vietano i tuffi

Per tornare alla mobilità, bisognerà forse prevedere qualche obbligo, oppure allestire una segnaletica più visibile e persuasiva per fare in modo che le auto restino fuori dal centro, magari sfruttando il “solito” autosilo di via Val Mulini.

D’altra parte i tempi di saturazione degli altri autosili - vale a dire quello dell’ex zoo, quello di via Augadri e quello dell’ospedale Valduce, tra via Dante e viale Lecco - sono strettissimi. In una giornata di sole caldo come quella di domenica, già nel primo pomeriggio trovar un posteggio a pagamento diventa difficile. In qualche modo, comunque, bisognerà intervenire. Anche per evitare che la città diventi invivibile per chi la abita. Ché quello al passeggio è un diritto universale.

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