Canzo, il semaforo che rallenta il turismo
L’idea è di sostituirlo con una rotonda

In estate è stato messo sotto accusa dai sindaci di Caglio e Sormano: «Attese eccessive»

Il semaforo su via Verza potrebbe essere eliminato nei prossimi anni, l’amministrazione comunale valuta infatti la possibilità di individuare una viabilità alternativa con una rotonda verso Asso o una diversa disposizione del piazzale.

Questo è emerso nell’ultimo consiglio comunale di mercoledì a Canzo, in risposta ad una interrogazione del capogruppo della minoranza di “Viviamo Canzo” Gian Luca Rinaldi.

Questa estate, ad agosto, anche i sindaci dei paesi più a monte si erano fatti sentire chiedendo un intervento sul semaforo. Le lunghe code creano secondo il primo cittadino di Caglio Gaetano Losapio e quello di Sormano Giuseppe Sormani, un danno al turismo.

«Per il nostro turismo del fine settimana quel semaforo è di certo un grosso problema, si formano code molto lunghe e possono disincentivare i villeggianti ad arrivare nei paesi della Vallassina», spiegava Gaetano Losapio sindaco di Caglio.

«Io ne avevo già parlato a suo tempo con l’allora sindaco di Canzo Fabrizio Turba e anche con il comandante dei vigili urbani Daniele Proserpio, mi sembrava e mi sembra un problema per prima cosa per i canzesi che di certo non saranno felici di trovarsi spesso delle auto in coda in centro e di respirarne conseguentemente i fumi di scarico», spiegava il sindaco di Sormano Giuseppe Sormani.

Il capogruppo di minoranza Rinaldi ha presentato una interrogazione con risposta in consiglio comunale: «Il semaforo ci sembrava una soluzione temporanea per tamponare il problema della pericolosità dell’attraversamento pedonale ma non una soluzione definitiva che non è stata trovata e su cui non si è ragionato. Si lamentano altri enti, i sindaci vicini, si lamentano gli automobilisti in coda ed i residenti costretti a respirare lo smog delle auto ferme. I dati sull’inquinamento, seppur indiretti perché non c’è una centralina Arpa in paese, dimostrano un aumento dello smog. Per altro diversi pedoni attraversano comunque non al semaforo».

A rispondere per l’amministrazione il consigliere Pierluigi Paredi: «Il semaforo è stato installato ad aprile 2014 a seguito di 23 sinistri in quel tratto, tra tamponamenti e investimenti. Prima erano stati posati dei rilevatori di velocità che testimoniavano il passaggio di oltre 60mila auto con velocità media attorno ai settanta chilometri orari. Scartato il sottopasso si è pensato al semaforo per garantire l’incolumità dei pedoni, il primo obiettivo l’abbiamo centrato perché non si sono registrati altri incidenti di rilievo. Per il traffico il problema è legato anche alla rotatoria e alla strettoia ad Asso».

C’è comunque la volontà di trovare una soluzione definitiva: «Ci muoveremo con altri enti, per prima la Provincia, per trovare una viabilità alternativa».

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