Campione, dipendenti salvi
ma senza soldi

Il Tar del Lazio sospende fino al 19 novembre il taglio di 87 dei 102 addetti in servizio al Comune

I giudici congelano ancora gli 87 esuberi dei dipendenti del Comune di Campione d’Italia, la parola passa alla politica.

I posti sono salvi fino a novembre, ma è da un anno che mancano gli stipendi. Ieri mattina dopo giorni d’attesa il Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio si è espresso sul ricorso presentato dai sindacati questa estate contro il taglio alla pianta organica del municipio deciso dalla precedente amministrazione comunale.

Da 102 dipendenti il Comune di Campione dovrebbe scendere a un massimo di 15, le normative nazionali del resto così prevedono in rapporto ai circa 1900 residenti dell’enclave.

E invece i giudici hanno sospeso il provvedimento «in ragione della peculiarità della condizione del Comune di Campione e del consistenze numero di dipendenti che risulterebbero in eccedenza».

La misura è temporanea, vale fino al 19 novembre, il giorno in cui è stata fissata una nuova udienza per la trattazione del merito. Il Tar nel prendere la propria decisione ha anche ricordato che per volere del governo «è in corso la nomina di un commissario straordinario che dovrà elaborare il risanamento del gestore della casa da gioco o individuare un nuovo soggetto per la riapertura».

Questo, di fatto, è il secondo lungo rinvio. Il ricorso era stato inizialmente presentato al Tar della Lombardia che aveva però inoltrato la pratica ai colleghi romani.

A inizio dicembre il Tar del Lazio aveva già rinviato l’udienza alla fine di febbraio per avere il tempo di approfondire la questione sulla base dei documenti forniti dal Comune e dal Ministero dell’Interno.

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