Calici, stelle e qualità
«Ripartiamo da qui»

Promossa l’edizione di quest’anno. «Abbiamo lanciato un messaggio per il futuro»

Una cena dall’indiscusso successo, due laboratori di degustazione all’insegna della qualità (quello in programma in biblioteca spostato all’ultimo minuto al centro Le Volte a causa del temporale) e una partecipazione attenta dei cittadini e del territorio in cui i prodotti nascono.

Nell’anno così particolare del covid, l’edizione di Calici di stelle andata in scena tra domenica e lunedì sera si è distinta, e ha vinto secondo gli organizzatori, per un approccio nuovo al mondo dell’enogastronomia locale, fatto innanzitutto di relazioni e alleanze. Oltre che dell’indubbia qualità di quanto offerto.

Un’offerta che deve trovare occasioni e spazi nuovi per presentarsi anche ai turisti. Nasce da qui il progetto di un luogo, in città, in cui accogliere coloro che arrivano e che vogliono conoscere i prodotti della Valle cui stanno lavorando Consorzio e Provinea con l’importante interlocuzione del Comune di Sondrio «un alleato importante che ascolta e con cui ci si confronta e si prova a costruire qualcosa di nuovo» dice il presidente del Consorzio vini, Aldo Rainoldi. «Tra i tanti alleati di cui il nostro comparto ha bisogno - continuai - il territorio è fondamentale. Senza il supporto degli enti e della cittadinanza non siamo nessuno. Per questo bisogna continuare a costruire relazioni».

Lo sforzo di organizzare eventi come Calici di stelle, «anche un po’ ludici» dice Rainoldi, nasce dunque dalla necessità di elevare il livello e la qualità del messaggio. «Il metro di misura del successo di una manifestazione, della capacità di questo territorio di mostrarsi al meglio non possono essere i calici venduti durante una serata - dice il presidente del Consorzio che ha organizzato l’evento insieme a palazzo Pretorio cui riconosce il coraggio di aver proposto il programma pur con tutte le difficoltà del caso -. In questa piccola provincia c’è tanto di buono che deve essere valorizzato attraverso un lavoro unitario. In questo senso la cena di domenica sera rappresenta un ottimo esempio: la capacità di fare sinergia e stringere relazioni ed alleanze». A lavorare all’appuntamento nella cornice suggestiva della villa Quadrio, infatti, sono stati chiamati i ristoratori, gli esperti dell’Onaf insieme alle cantine.

«Il nostro obiettivo deve essere quello di offrire un appuntamento di qualità che lancia un messaggio di qualità di tutto il territorio» insiste Rainoldi secondo il quale proprio la necessaria revisione dell’evento in chiave covid deve rappresentare l’occasione per ripensare all’offerta futura. «Credo che per il prossimo anno dovremo essere capaci di rivedere quanto fatto finora – conclude il presidente del Consorzio -. Mi piacerebbe che ci fossero meno assembramenti e più eventi di qualità».

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