Bubola e la Grande Guerra
Al Sociale la serata delle “Primavere”

Ieri sera il concerto del cantautore con una ricostruzione storica e filologica dei canti della nostra tradizione “Da Caporetto al Piave”

Platea affollata al teatro Sociale per la serata delle “Primavere” dedicata al concerto di Massimo Bubola “Da Caporetto al Piave”. Bubola tesse scrittura, canto e produzione in una ricostruzione storica e filologica dei grandi brani tradizionali come “Era una notte che pioveva”, “Monte Canino”, “Ta pum”, “Il Testamento del Capitano”, “Sul Ponte di Perati”, “Monti Scarpazi”, “Bombardano Cortina”, “La tradotta” e propone anche sue nuove composizioni che nei testi riprendono i temi della Grande Guerra e musicalmente ripercorrono le belle melodie, con vibranti punte nell’elettrico e dolcissime escursioni nell’acustico, come “Rosso su verde”, “Noi veniàm dalle pianure”, “Neve su neve”, “Da Caporetto al Piave”, “Vita di trincea”.

Bubola in modo innovativo salvaguarda una parte rilevante del nostro patrimonio folk e delle radici musicali e letterarie del nostro Paese, rivisitato con la sensibilità e l’esperienza di un grande autore, scrittore tra l’altro di ballate popolari come “Volta la carta”, “Il cielo d’Irlanda” e “Don Raffaè” con il suo ormai ventennale gruppo la Eccher Band, in uno spettacolo dal forte impatto emotivo e ricco di nuove-antiche passioni e ulteriori chiavi di lettura.

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