Brivio al contrattacco

«Ovvio che non mollo

E non sono un ingenuo»

Il sindaco risponde alle accuse di Lega e Fi

«Non ho mai sottovalutato le infiltrazioni mafiose

La mia leggerezza riguarda solo l’aiuto a Marco Rusconi»

«Dimettermi? Se la mia posizione giudiziaria dovesse rappresentare un problema per l’amministrazione comunale lo farei senza dubbio, ma non certo perchè me lo chiedono due forze marginali sul territorio che stanno cercando di strumentalizzare questa vicenda a fini politici dando anche informazioni errate. Ricordo che al momento non sono indagato e non lo sono mai stato e che il Comune che rappresento è stato escluso da qualsiasi implicazione di tipo mafioso: rivoltato come un calzino dalla Guardia di finanza senza alcun risultato».

Il sindaco Virginio Brivio stavolta è arrabbiato.

E non tanto perchè Lega e Forza Italia invocano le sue dimissioni, ma soprattutto perchè l’esperto di mafia professor Ezio Ciconte in un intervista a La Provincia, dice che l’ingenuità per un amministratore non è ammissibile. «Un ingenuo non può fare l’amministratore pubblico chiunque esso sia».

«Vorrei chiarire che quando io ho parlato di ingenuità non mi riferivo certo all’associazione mafiosa, su questo aspetto ho dimostrato che non sono mai stato ingenuo avendo preso in città anche provvedimenti molto forti quando ho avuto dubbi di infiltrazioni- commenta il sindaco - Io mi riferivo ai colloqui con Marco Rusconi sul lido di Parè e alla mia disponibilità a dargli una mano quando me l’ha chiesta per risolvere il pasticcio che si era creato».

Leggi l’intervista su La Provincia in edicola venerdì 4 marzo 2015

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