Bollette e alberghi
«Sarà inevitabile
aumentare i prezzi»

L’allarmeL’impennata degli oneri per l’energia Galli (Federalberghi): «Non abbiamo altra scelta Sono cresciuti i costi di tutti i nostri fornitori»

Neve, quella naturale poca, stranieri anche meno. Però gli impianti di risalita continuano a girare, gli italiani almeno nel week end salgono a respirare un po’ di aria di montagna riempiendo le camere di alberghi e b&b e la stagione invernale, seppur lontana dai fasti di ripresa di cui si era favoleggiato a novembre va, viaggiando intorno ad un 50% delle possibilità.

Una situazione non idilliaca, ma accettabile se di mezzo non ci fosse anche il caro bollette. Energia elettrica e gas alle stelle, con fatture più che raddoppiate, insieme all’aumento del costo del lavoro rischiano di spazzare via la residua speranza di ripresa, quanto meno di pareggio dei conti, per molti operatori. A meno di ritocco all’insù dei prezzi che però qualcuno deve pagare e se i turisti non ci sono colmare il buco diventa complicato.

Dopo l’ondata della pandemia a travolgere i consumi è dunque quella legata a inflazione e caro bollette che rischia di abbattersi su alberghi e strutture ricettive, con le spese fisse in aumento e un numero di ospiti inferiore al normale.

«Anche se la stagione va tra alti e bassi - la testimonianza di Martina Scherini dell’hotel Tremoggia di Chiesa Valmalenco -, siamo seriamente preoccupati per tutti gli aumenti del gas, dell’elettricità, delle materie prime e, non meno importante, del costo del lavoro. La bolletta dell’energia è triplicata rispetto all’ultimo dicembre di lavoro (2019, prima cioè della pandemia), raggiungendo cifre da capogiro. Stiamo lavorando in linea se non meglio delle stagioni precedenti, ma nonostante questo, molto probabilmente non chiuderemo con l’ottimismo con cui avevamo riaperto».

E di disastro sul fronte dei conti parla Roberto Galli, presidente di Federalberghi Sondrio e di Valtellina Turismo che gestisce la sua attività ricettiva a Livigno.

«Il nostro settore non è energivoro - dice - ma ci sono bollette che diventano insostenibili. Un albergo in cui generalmente a dicembre si pagano bollette tra i 2.500 e i 3.000 euro è arrivato a 8.000 euro. Ed è un caso singolo. Se questi aumenti vengono moltiplicati su tutte le strutture è evidente che siamo davanti ad un enorme problema».

Una criticità che travolge tutto il comparto turistico. «Gli impianti da sci che sono energivori e che hanno già costi altissimi hanno visto le cifre più che raddoppiate - continua Galli -. E poi ci sono tutti i fornitori legati al nostro settore alberghiero. Pensiamo anche solo alle lavanderie: chi ha fatto già dei contratti a prezzo fisso per quest’anno se la cava, ma poi anche per loro ci saranno i rincari e per chi non è legato a contratti la botta arriva subito».

Inevitabile

L’aumento dei costi fissi non potrà che tradursi in un ritocco all’insù anche dei prezzi per la clientela. «Nessuno di noi vorrebbe farlo - dice Galli -, ma non ci sono molte altre possibilità. I colleghi devono stare attenti e aumentarli prima di accorgersi a fine anno di non riuscire a starci dentro. Chi prima chi dopo credo che gli aumenti saranno inevitabili. Speriamo che sia una situazione solo momentanea».

Anche perché a farne le spese saranno tutti: gli imprenditori, ma anche i lavoratori che vedranno il potere d’acquisto erodersi e dunque consumeranno meno così come le famiglie su cui peseranno gli aumenti dei mutui e dei tassi che l’inflazione porta inevitabilmente con sé.

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