Balocchi, due milioni di visitatori
Tutto esaurito fino all’ultima domenica

La Befana in piazza Verdi chiude un’edizione straordinaria, per numeri e per polemiche - L’organizzatore: «Tante critiche, ma creiamo lavoro e indotto. Oggi siamo un brand internazionale»

Como

Con i 3mila giocattoli distribuiti dalla Befana scesa nel pomeriggio in piazza Verdi, sì è chiusa un’edizione fino in fondo clamorosa della Città dei Balocchi.

Anche ieri migliaia di visitatori si sono accalcati in piazza del Duomo e lungo le vie del centro storico, con il solito corollario di traffico e posteggi introvabili, che tante polemiche ha alimentato nel mese di dicembre.

Daniele Brunati, coordinatore dell’evento nonché responsabile del Consorzio “Como turistica” - che da 25 anni organizza i Balocchi - ieri sera ha voluto ringraziare tutto il team di lavoratori cui si deve il compimento di un’impresa davvero titanica, e con loro gli “Amici di Como” e la Fondazione della comunità comasca e la Regione Lombardia. «Abbiamo avuto un incremento di presenze straordinario, oltre due milioni di persone per tutta la durata della manifestazione, con percentuali di aumento a due zeri», ha commentato Brunati, in attesa dei dati definitivi che dovrebbero arrivare, a giorni, anche dal Comune.

Amarezza, anche. Per le tante polemiche mosse su più fronti. Del traffico si è detto, ma come noto c’è chi ha storto il naso per le luci e per un’affluenza definita in alcuni casi eccessiva (clamorosi i numeri del weekend dell’Immacolata), al punto da spingere prefettura e questura ad adottare contromisure estreme, ivi compreso, si ricorderà, lo spegnimento del “Broletto parlante” per motivi di sicurezza: «Eppure - dice Brunati - i numeri di questa edizione dimostrano una volta di più cosa rappresentino, oggi, i Balocchi».

«Siamo una azienda, siamo un brand, diamo lavoro, creiamo un enorme indotto, coinvolgiamo aziende. È evidente che non tutto piaccia, per quanti sforzi l’organizzazione metta in campo per soddisfare un pubblico quanto più vasto possibile, a partire dai residenti, che sono i nostri primi turisti. E però piacere a tutti è impossibile... Quando si muovono critiche bisognerebbe comunque capire di cosa si parla, chi sia l’interlocutore, di quale sforzo, di quale impegno stia dietro a un lavoro come questo».

La cartina di Tornasole del gradimento, oggi, sono i social network - da Twitter a Istagram fino a Facebook -, terreno fertile anche per critiche spesso feroci.

Secondo Brunati il brand “Città dei Balocchi” ha conquistato quest’anno un gradimento social pari al 96%: «Siamo stati i primi in Italia a far parlare un monumento - conclude il coordinatore del Consorzio -, di sicuro altri ci copieranno. Siamo un simbolo per la Regione, siamo un brand internazionale. E anche di questo, d’ora in poi, bisognerà tenere conto».

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