Attivista gay aggredito per strada
Preso a pugni a Camerlata

Massimiliano Della Torre denuncia di essere stato avvicinato e picchiato sabato mattina da un uomo a Camerlata

Sabato mattina l’attivista comasco dei diritti Lgbt Massimiliano Della Torre è stato aggredito per strada a Camerlata a causa del suo impegno: lo denuncia il diretto interessato in un post sul suo profilo Facebook.

«Stamattina stavo uscendo di casa verso le 10 - scrive Della Torre - Uscendo dal cancello mi sono incamminato verso la fermata del bus. Un signore mi ha fermato, chiedendomi se mi chiamassi Max Della Torre, io gli ho risposto di sì, la sua risposta è stato un pugno in faccia, dicendo che ero solo un frocio di m».

Scrive ancora Della Torre: «Io sono figlio, fratello, cugino, e chi lo sa anche padre un giorno, io sono Massimiliano non la mia identità sessuale, sono spensierato,felice, nostalgico, pigro, sorridente, pensieroso, e si sono anche gay ma è solo un dettaglio della mia vita, invece voi che cosa siete oltre al odio che diffondete? L’omofobia non è un diritto!!».

L’aggressione è stata stigmatizzata Fabrizio Baggi (Rifondazione Comunista Lombardia) e Stefano Rognoni (Rifondazione Comunista Como): «Vogliamo denunciare con forza questo fatto gravissimo e focalizzare l’attenzione sulla pericolosità del clima d’odio e di intolleranza fomentato anche dal governo in carica mediante le continue farneticazioni sulla famiglia tradizionale e contro lo svolgimento dei pride.Quanto accaduto a Massimiliano della Torre – attivista per i diritti delle persone LGBTQIAP – che conosciamo molto bene, con il quale abbiamo collaborato in diverse occasioni e che cogliamo l’occasione per ringraziare per il prezioso lavoro di sensibilizzazione in tema di Diritti per tutte e tutti che compie da anni è inaccettabile».

Numerosi gli attestati di solidarietà a Massimiliano Della Torre e le condanne dell’aggressione da lui subita sabato mattina a Rebbio.

A cominciare dall’Arcigay Varese, circolo di cui il giovane è socio: «Siamo solidali con Massimiliano per l’accaduto e abbiamo fornito fin dai primi istanti tutta l’assistenza, la disponibilità e il supporto per far sì che venga denunciato l’accaduto alle autorità competenti. Arcigay Varese ha deciso di costituirsi parte civile non appena saranno individuati i responsabili dell’accaduto» dice Giovanni Boschini , presidente del Comitato Territoriale Arcigay.

Anche Chiara Braga, Pd, esprime «solidarietà e vicinanza a Massimiliano per l’aggressione omofoba. Un atto grave frutto di un clima che si fa ogni giorno più pesante e di una cultura dell’intolleranza che viene continuamente e strumentalmente alimentata. Purtroppo oggi stiamo assistendo al tentativo, praticato da alcuni, di trasformare tutto ciò che è differente da noi, dal nostro modo di essere o di pensare in rabbia e odio. Una reazione sbagliata che come Pd non ci stancheremo mai di combattere».

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