Aliante precipitato
Due ipotesi: malore o errore

I testimoni hanno visto il velivolo muoversi a zig zargprima di cadere nel bosco

Per il momento non si esclude nulla. Come un possibile malore a bordo prima dell’impatto fatale. Oppure, un non così improbabile errore umano di valutazione in fase di atterraggio.

È ancora da capire cosa sia successo in quegli ultimi momenti, e forse l’autopsia potrà aiutare, a Mario Beretta, l’imprenditore lecchese di 73anni, precipitato ieri a pochi metri dalla pista dell’aeroporto di Verzago. Un pilota esperto nonché costruttore di alianti, che aveva quindi perfetta conoscenza sia dei luoghi che del velivolo.

Gli ultimi momenti del tragico volo hanno come testimoni due ragazzi. Da terra, prima delle 15 di mercoledì, hanno notato l’aliante muoversi in maniera anomala. Prima con una manovra a destra, poi con un’altra a sinistra, proseguiva oltre la pista.

Probabilmente senza nemmeno toccare l’asfalto. Per finire in direzione sud, nel senso opposto rispetto alla prassi di atterrare controvento. A poche decine di metri dal punto in cui la pista si interrompe.

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