Addio Ambra, ha donato gli organi

Cantù Non ce l’ha fatta la portalettere di 29 anni travolta giovedì da un furgone mentre era sullo scooter di servizio Il ricordo del compagno: «Si è sempre rimboccata le maniche, aveva un sorriso contagioso ed era altruista»

Aveva già deciso di donare gli organi. E una parte di lei, dopo l’espianto a cui lei stessa aveva fatto più volte riferimento in vita, rivivrà in ogni persona che riceverà il grande dono del suo ultimo gesto di generosità.

È morta Ambra Sala Tenna, 29 anni, di Cantù: la portalettere investita giovedì mattina a Mariano da un furgone, mentre, in sella alla moto di servizio, stava consegnando la corrispondenza. Gravissime le ferite riportate nell’incidente. Disperate, da subito, le sue condizioni, con il trasporto in elisoccorso all’ospedale San Gerardo di Monza. Il ricovero in neurorianimazione. Verso le 10 di ieri mattina, Ambra si è spenta.

Troppo gravi le ferite

Ambra: una ragazza di 29 anni, compiuti da poco. Resta il suo sorriso nelle foto, i suoi lavori d’artista, i tanti ricordi che hanno di lei in famiglia, nel giro di amici. Ambra, da giovanissima, ancora studentessa del liceo artistico Melotti di Cantù, prima ancora di entrare all’Accademia di Brera a Milano, era riuscita a veder realizzare una sua opera da un Comune in provincia di Varese, Casciago. Lì, visibile, sotto gli occhi di tutti, collocata al centro di una rotonda, un suo lavoro.

La passione per l’arte

Ambra era estroversa. Con la passione della montagna, della natura e degli animali. A Cantù, dopo aver abitato in frazione, a Fecchio, si era trasferita in via Milano. Amava la montagna, la natura, gli animali. Era fidanzata da tempo con Luca Cattaneo, 32 anni, conosciuto proprio durante un’arrampicata. Dopo l’incidente, in realtà, non ci sono mai state speranze. Ha donato gli organi perché era un argomento di cui parlava sempre: diceva che se le fosse successo qualcosa, questo avrebbe voluto.

«Ambra era estroversa, aperta e sincera come lo sono le persone buone, ma aveva anche la tenacia di chi si è sempre rimboccato le maniche e la determinazione di chi odia le ingiustizie - dice il compagno - Ma soprattutto aveva un sorriso contagioso che le incorniciava sempre il volto. Con il suo modo di essere migliorava anche chi le stava accanto, come ha fatto con me. Amava la montagna e la natura, le cose schiette e vere come lei, ed era istintivamente altruista. Lo è stata fino in fondo, manifestando da sempre la volontà di donare gli organi se le fosse accaduto qualcosa. Come purtroppo è stato, ingiustamente presto. Ci mancherà ogni giorno».

Dopo l’Accademia, Ambra aveva vinto il concorso con Poste Italiane. E aveva iniziato a lavorare a Mariano. Ambra, si apprende da Poste Italiane, era stata stabilizzata dall’inizio di marzo: una positiva conferma al suo impegno quotidiano, che poteva contare proprio da quest’anno anche su una maggiore sicurezza nel pianificare la propria vita. Se non fosse stato per il destino incrociato sulla sua strada.

Proprio in questi giorni, le morti bianche sono un tema tristemente d’attualità: in Italia, ogni otto ore, c’è chi perde la vita mentre sta lavorando. Tra questi dolorosi numeri, purtroppo, c’è anche Ambra.

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