Addio alla mamma coraggio

Trent’anni fa il sequestro di Gaby

La giovane Kiss Maerth fu rapita a Moltrasio nel 1982 e rilasciata dopo 148 giorni. La mamma è morta a Campione d’Italia, dove si sono svolti i funerali

Uno sguardo forte. Un carattere capace di dominare l’angoscia più grande. Una parola sempre tesa alla speranza. Misurata e composta come solo una “Madre coraggio” sa essere.

Così chi, oltre trent’anni fa, ha vissuto da cronista gli interminabili 148 giorni del rapimento della figlia Gaby ricorda Elsbeth Kiss Maerth, 84 anni, di cui a Campione d’Italia si sono svolti i funerali.

La signora Elsbeth nacque nel 1930 in Estonia. Già nei primi anni di vita con la famiglia dovette emigrare a causa dell’invasione russa. Fu in Germania dove affrontò i primi studi e imparò il tedesco, poi per anni in Inghilterra. Quindi un periodo in Australia dove conobbe Oscar - un uomo che pare uscito da una favola e su cui si potrebbe scrivere un libro - che divenne il compagno della vita e dalla cui unione nacquero le tre figlie Birgitta, Sonia e, appunto, Gaby.

Fu nel 1971 che la coppia arrivò in Italia. Conobbe lo splendore di Villa Passalacqua a Moltrasio. Un’esistenza passata tra le figlie con un occhio attento alle attività del marito.

Poi quel terribile 6 maggio 1982. Uno “tsunami” che inizia quando la figlia Gaby, 18 anni, esce dalla villa per andare a prendere il battello e recarsi a scuola. Ma viene rapita. Dapprima la richiesta di un riscatto di cinque miliardi di lire, poi un miliardo, sino ai 172 milioni finali. E prima del rilascio con un blitz a Traona in Valtellina, avvenuto il 1° ottobre, le lettere della giovane:«Fate presto. Non voglio morire».

A Villa Passalacqua una madre coraggio non si è mai arresa. E una volta riabbracciata la figlia, non ha più voluto staccarsi da lei. Così il trasferimento a Campione.

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