Abusa di una bambina
e vende i video sul web
Pedofilo in manette

Trentenne comasco preso dalla polizia postale Drogava la sua vittima e poi riprendeva le violenze Scoperto grazie ai detective della postale nel deep web

Como

Quando qualche comasco viene arrestato con il computer pieno di immagini di bambini abusati, pensi sempre che chi produce e mette in vendita quei video viva chissà dove nel mondo. E che la sala di ripresa dove i bambini vengono violentati per le squallide perversioni degli adulti sia lontana da qui. Non sempre è così. Talvolta le registrazioni più atroci vengono fatte nella stanza da letto del vicino di casa.

Il “vicino della porta accanto” in questione trentenne, comasco, è stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della polizia postale di Milano con l’accusa di violenza sessuale aggravata, detenzione e produzione di materiale pedopornografico. La vittima è una bambina piccola, in età prescolare, vittima in più occasioni delle violenze atroci di questo comasco.

A lui la polizia è arrivata monitorando il deep web, il cosiddetto lato oscuro della rete, l’internet più profondo, raggiungibile esclusivamente da chi ha maggiore dimestichezza con l’informatica, dove si trova di tutto: dalle armi da guerra alle immagini e i video più depravati. Solitamente i navigatori di questo mare di clandestinità, sono sufficientemente capaci di nascondere le loro tracce. Tanto che la maggior parte del mercato frequentato dai pedofili di tutto il mondo è così ben nascosto da rendere pressoché impossibile scovare i responsabili. Stefano Taroni, invece, nel deep web ha lasciato le sue tracce nel momento in cui ha cercato di monetizzare i video girati a casa sua.

L’articolo completo su La Provincia di lunedì 25 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA