Abbattuti 450 cinghiali
«Ora più cacciatori
con licenza di uccidere»

Manca l’ultimo ok alla “fase due” dei selecontrollori, ovvero i cacciatori abilitati per le emergenze

Il prossimo passo nella lotta all’avanzata decisa e sempre più scomposta dei cinghiali sul territorio - con annesso corollario di danni, apprensione e polemiche - lo deve fare Roma.

È al governo a trazione Lega e Movimento 5 Stelle che spetta l’ultimo ok alla “fase due” dei selecontrollori, ovvero i cacciatori abilitati che possono intervenire in caso di necessità o particolare allarme anche al di fuori del normale raggio d’azione dei cacciatori abilitati.

Sin qui la caccia di selezione sta dando risultati incoraggianti, amplificati anche dall’azione decisa dei cacciatori del Comprensorio alpino di Caccia delle Prealpi Comasche che dopo 19 giorni di sciopero hanno ripreso con vigore la loro attività.

«In provincia di Como quest’anno è stato abbattuto il 40% dei cinghiali in Lombardia: su 1334 capi abbattuti, 517 sono sul territorio lariano, grazie soprattutto alla caccia di selezione - sottolinea il presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi -. Con questa metodologia a Como sono stati abbattuti in poco più di sei mesi ben 452 cinghiali, a cui si aggiungono altri 65 grazie ai piani di controllo attuati dalla polizia provinciale, nonostante un organico ormai ridotto all’osso dalla legge Delrio. Si conferma così la bontà della scelta di utilizzare la tecnica del foraggiamento che abbiamo introdotto nelle province più problematiche, in primis Como».

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