A Laglio tutto chiuso
Neppure un caffè
a “casa Clooney”

Nel paese dove gli immobili costano il doppio della media provinciale è difficile persino comprare il pane. Resiste soltanto l’edicola di Dante Pennè, che ha deciso di vendere anche prodotti alimentari confezionati

L’unico bar presente in centro paese riaprirà a marzo, mentre gli alimentari hanno chiuso tutti, definitivamente.

Ciò significa che a Laglio, villaggio di George Clooney dove le case costano in media 3.487 euro al metro quadro (il doppio della media provinciale) e la cui fama è balzata più volte alle cronache internazionali, per bere un caffè e comprare un chilo di pane, al momento bisogna prendere l’auto e spostarsi nel paese vicino, oppure raggiungere la statale Regina.

Perché se sull’arteria principale del lago, in territorio lagliese, ci sono ancora un paio di bar e la pasticceria, nel cuore del borgo è rimasto solo il circolo della Breva riservato ai soci, la parrucchiera e l’edicola che si è adattata alla situazione e vende generi alimentari confezionati.

I veterani ripensano con nostalgia a trent’anni fa, quando nella stessa zona c’erano tre negozi di macelleria, un calzolaio, due parrucchieri, il fruttivendolo, la merceria e cinque alimentari. Il periodo non è sicuramente dei migliori: fortuna vuole che con la bella stagione (Covid permettendo) riapriranno i ristoranti a lago e la “Bottega da Luciano”. Gli alimentari no, perché Mauro Vitta e Giovanni Bolzani, storiche botteghe del paese, hanno alzato bandiera bianca rispettivamente nel 2017 e fine 2020. E così, oltre alla parrucchiera, l’unica vetrina illuminata nel cuore del borgo è quella dell’edicola di Dante Penné, idraulico di professione ma che, qualche anno fa, si è lanciato anche in questa nuova impresa per offrire un servizio al paese. Da cartoleria, il locale si è trasformato con il Covid anche in rivendita di prodotti alimentari confezionati, quelli di prima necessità insomma. (Daniela Colombo)

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