Sondrio, nel “Libro della memoria” i caduti sul lavoro. Le celebrazioni del 1° Maggio nel loro ricordo

Nove i nomi che, da questa mattina, ufficialmente riempiono una nuova pagina del “Libro della Memoria”, il volume – conservato nell’altare di San Giuseppe Lavoratore della chiesa del convento di Colda – che dal 2008 a oggi tiene drammaticamente il conto dei caduti in provincia di Sondrio durante lo svolgimento di una attività lavorativa.

È stato don Andrea Del Giorgio, viceresponsabile del Servizio diocesano alla Pastorale sociale e del lavoro, a presiedere l’Eucarestia, al termine della quale si è tenuto l’aggiornamento del Libro voluto dall’Anmil provinciale e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per dare continuità all’opera avviata nel 1967 dal cappuccino padre Giuseppe Oldrati.

Tra i promotori di questa importante iniziativa, volta a «perpetuare il ricordo di chi ha perso la vita nel costruire un futuro migliore per se stesso e per le prossime generazioni, unito all’impegno perché il lavoro, fonte di vita e di progresso, non divenga mai causa di dolore e di lutti», i sindacalisti Gualtiero Combi (Fnp Cisl) e Giorgio Nana (Spi Cgil), presenti alla celebrazione insieme ai vertici provinciali delle organizzazioni e alle autorità civili.

Quattro i caduti del 2023: si tratta di Vladimiro Bianchi, Domenico Sandalini, Giacomo Grillotti e Amilcare Marchetti.

Ai loro nomi si sono aggiunti quelli di Michele Pedraglio, Pierangelo Menegola, Carlo Nana, Luca Scaramella e Rinaldo Ciaponi, deceduti per malattie professionali.

Quella delle morti sul lavoro è una strage troppe volte silenziosa: proprio per non correre il rischio di far passare sotto silenzio il valore della vita umana e della dignità del lavoratore, assieme al ricordo dei caduti, è stato scelto di ripristinare una quindicina di anni fa il volume. Con l’obiettivo, il prima possibile, di lasciare ai posteri tante pagine vuote.

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