Ritrovata Macchia, la cagnolona che si era persa in Valmalenco: ha vissuto otto mesi nei boschi

La cagnolona Macchia, che si era persa in Val Malenco lo scorso agosto è stata ritrovata! Tanti hanno tifato per lei e l’epilogo della sua storia sa di magia. A siglarne il ritrovamento due coniugi svizzeri, padroni della sorella di Macchia che, letto l’articolo su La Provincia nei mesi scorsi in cui l’educatore cinofilo comasco Federico Gueli lanciava l’Sos per Macchia, hanno deciso di aiutarlo. Ieri notte, all’una, il ticinese Antonio Tanzillo, “zio” di Macchia, sulle montagne sopra Caspoggio, l’ha recuperata col paziente e competente lavoro di Debora Fiora dell’associazione Acchiappalevrieri. Insieme sono riusciti a fare entrare Macchia in una gabbia.

«Siamo i proprietari della sorella di Macchia e due settimane fa mia moglie, parlando con la proprietaria del canile di Taverne a nord di Lugano, ha saputo della scomparsa di Macchia. Tempo fa anche a noi era scappato il cane e sappiamo cosa si prova – raccontano Antonio Tanzillo e la moglie - Su internet abbiamo visto l’articolo de La Provincia e abbiamo contattato Federico Gueli. Ci siamo messi a disposizione. Con l’aiuto del guardiacaccia Enzo Vanotti siamo andati a fare un giro con la sorella di Macchia sopra Caspoggio, ma senza successo. I cacciatori intanto avevano avvistato il cane che aveva mangiato la pastura messa per i cinghiali, così tutti insieme abbiamo cominciato a portare lì croccantini per fidelizzare Macchia, che per una settimana è venuta a mangiare ogni notte».

E poi il felice epilogo: «Ho chiamato Debora Fiora dell’associazione italiana Acchiappalevrieri che ci aveva già aiutato quando il nostro cane era scappato a seguito di un incidente. Lei è stata bravissima, ha piazzato una gabbia adatta e messo cibo. A poco a poco Macchia è entrata in gabbia e abbiamo capito che si poteva provare a prenderla. Così, ieri notte all’una Macchia si è presentata e l’abbiamo presa; ora è al sicuro. E’ magra e piena di zecche, non vuole uscire di casa, ma sta bene ed è un miracolo che sia sopravvissuta otto mesi sola nel bosco. Quando ha visto gli umani si è tranquillizzata e ha mangiato anche dalle mani nostre e delle nostre figlie.

Ora la portiamo al canile di Taverne, in Canton Ticino, dove c’è la protezione animali – conclude Antonio -. Lì si prenderanno cura di lei, sono bravissimi. Macchia dovrà re-imparare a stare con gli uomini, ma non sappiamo se tornerà dalla sua proprietaria». La cagnolona bianca che schivava gli umani ora è salva grazie a loro. Debora Fiora ha scritto di Macchia su facebook: «Come abbia superato l’inverno resterà il suo piccolo mistero. Grazie di cuore a Antonio, Teo, Federico, Claudia, Enzo Vanotti e tutti i colleghi guardiacaccia per il preziosissimo lavoro e per non aver mai mollato».

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