Consiglio Veneto approva all’unanimità Pdls 30, primo firmatario Dolfin (Lega-LV)

(Arv) Venezia 12 set. 2023 -  Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità la Proposta di Legge Statale n. 30, da trasmettere al Parlamento nazionale, ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione, di iniziativa del consigliere Marco Dolfin (Lega/LV), “Modifiche alla Legge 27 dicembre 2019 n. 160, ‘Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022’ in materia di velocipedi a pedalata assistita”.

Il Pdls, che era stato licenziato a maggioranza, senza voti contrari, dalla Seconda commissione consiliare permanente in cui era incardinato, è stato illustrato in Aula dal Relatore Dolfin e dal Correlatore Montanariello (Pd).

La Proposta di legge statale – ha spiegato il Relatore  Marco Dolfin  – riguarda le e-bike, le biciclette a mobilità assistita. Con questa proposta normativa, vogliamo estendere la normativa statale in materia di monopattini elettrici ai velocipedi a pedalata assistita (e-bike), alla luce delle gravi problematiche legate alla sicurezza stradale nell’uso di tali mezzi. Vengono inserite le seguenti prescrizioni: la dotazione di luce bianca o gialla fissa, e posteriormente, di luce rossa fissa sulle e-bike, entrambe accese e ben funzionanti; il conducente del velocipede a pedalata assistita deve circolare indossando il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità quando transita all'interno di gallerie o circola in ore notturne; l’uso del mezzo è consentito solo a persone che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età; è prescritto l’impiego di idoneo casco protettivo. Viene altresì proposta l’introduzione dell’obbligo di assicurazione sulla responsabilità civile per i danni a terzi derivanti dalla circolazione dei velocipedi a pedalata assistita.

“Quando si parla di sicurezza stradale - ha affermato Dolfin – non si fa mai abbastanza. Vogliamo che l’uso delle e-bike venga attenzionato di più, perché troppo spesso avviene in modo indiscriminato, con velocità elevate che causano gravi incidenti stradali”.

Il Correlatore  Montanariello , pur condividendo le finalità del provvedimento, ritenute “nobili”, ha confidato “la poca fiducia sulla reale incisività di un Progetto di legge statale: l’iniziativa così confezionata sembra, più che altro, solo un’occasione per avere visibilità”. Montanariello ha tuttavia sottolineato “il grave degrado e pericolo determinato nelle nostre città dall’uso delle e-bike. Non possiamo più permetterci di temporeggiare: vogliamo che si passi ai fatti concreti, attraverso un’interlocuzione diretta con il ministro competente. E dobbiamo pensare anche a come smaltire le e-bike al termine del loro utilizzo. Il nostro voto sarà, a ogni modo, favorevole”.

In sede di discussione generale, il Portavoce dell’opposizione,  Arturo Lorenzoni ,   ha stigmatizzato “la modalità di procedere” e ha chiesto “interventi concreti e più efficaci per tutelare la mobilità lenta. Bisogna disciplinare in modo diverso la circolazione urbana e quella su strade secondarie: dobbiamo evitare interferenze tra mobilità dolce e pesante”.

Andrea Zanoni  (Pd) ha condiviso le finalità della proposta normativa ma ha criticato il metodo utilizzato, “abbiamo scelto una via lunghissima per arrivare all’obiettivo invece di seguire la strada più breve”.

Erika Baldin  (M5s) ha chiesto che “le e-bike siano dotate di tutti i mezzi di sicurezza esistenti, venga introdotto l’obbligo assicurativo ed effettuati più controlli. Il casco dovrebbe essere obbligatorio per tutti: ho presentato un emendamento in tal senso. Non vanno demonizzate le e-bike, ma puniti chi le usa in modo irresponsabile”.

Pieno appoggio al provvedimento da parte di  Enoch Soranzo  (FdI).

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