Nel simbolo del pd è meglio tafazzi

La domanda delle cento pistole è perché il Pd si ostini a non inserire Tafazzi nel simbolo. Altro che Elly Schlein divisiva, il personaggio creato da Giacomo Poretti che si percuoteva i gioielli di famiglia con una bottiglia non può che mettere d’accordo tutti nel partito più autolesionista della politica italiana. L’ultimo esempio è quello della Basilicata, regione mantenuta dal centrodestra che ha saputo fare il campo largo giusto alleandosi con i renziani, ma, soprattutto con i calendiani locali. Perché tra questi ultimi milita tale Marcello Pittella, ex presidente della Regione eletto all’epoca con il centrosinistra: l’ago della bilancia che ha fatto pendere il consenso dalla parte del forzista Bardi.

Insomma sono stati decisivi i voti di uno che prima stava dall’altra parte, aveva già vinto un’elezione ed è stato lasciato andare via . Tutto questo, poi, con uno straordinario tempismo, nei giorni in cui si consumava una lacerante polemica all’interno del Nazareno sul nome, appunto, della segretaria Schlein nel simbolo da presentare all’elezioni europee.

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