Castione, il sindaco Franchetti saluta e ringrazia: «Lascio spazio a forze nuove»

«Credo che dopo tre mandati, affrontati con il massimo impegno e senza risparmio, sia giusto e doveroso lasciare spazio a forze nuove, in grado di portare linfa e proseguire nel percorso già tracciato».

Che avesse scelto di interrompere l’esperienza amministrativa lo aveva anticipato già un paio di mesi fa Massimiliano Franchetti, sindaco di Castione che ora ufficializza la sua uscita di scena ringraziando chi ha lavorato al suo fianco, ma non solo. Anche gli amministratori che hanno condiviso con lui questi 15 anni di guida del paese e i castionesi, suoi concittadini.

Si dice sereno e soddisfatto, e anche se la norma lo permette, passa il testimone, come peraltro scritto anche sull’ultimo numero del bollettino comunale. La nuova legge appena varata offre infatti la possibilità, ai sindaci dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, di non avere limiti di mandato.

Quando ci si congeda, accade che si traccino bilanci, lui preferisce di no: «In queste occasioni normalmente si dovrebbe fare il bilancio del lavoro fatto o non fatto. Non è nelle mie corde. Per formazione, carattere o difetto, ho l’abitudine di guardare avanti, al domani». Ecco perché evita di fare “l’elenco della spesa”, limitandosi «a ringraziare tutti per la pazienza e l’affetto che mi avete dimostrato in questi anni» dice rivolgendosi ai suoi concittadini.

Di una cosa si dichiara «particolarmente orgoglioso: siamo riusciti a ricreare quello spirito di senso di appartenenza ad una comunità, che per troppo tempo è mancato a Castione». È su quella che definisce «rinascita del nostro amato paese» che pone l’accento: «Si respira nell’aria e ancor di più si percepisce quando si esce dai confini comunali: Castione oggi viene preso a modello come esempio di buona amministrazione».

I ringraziamenti proseguono: «Grazie agli amministratori che mi hanno accompagnato in questi anni di duro lavoro e che mai hanno fatto mancare il loro impegno e la loro fiducia».

Un grazie di cuore «ai dipendenti comunali, colonna portante dell’architrave amministrativa. Un team, il nostro, di assoluto valore, che non si è mai arreso di fronte ad una burocrazia sempre più asfissiante». Un plauso «a tutte le associazioni del paese. Il loro incondizionato e volontario supporto è stato l’humus che ha rimesso in moto la voglia di essere comunità viva e solidale» conclude augurando «al nostro paese di guardare al domani con rinnovata fiducia. La crisi morde e non possiamo nasconderlo, ma se continueremo a considerare il paese non come un agglomerato di case, ma una comunità, dove le tre S si sussidiarietà, solidarietà, sviluppo sono il leitmotiv dello stare assieme, anche i momenti di difficoltà saranno attenuati».

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