Bulciago: «Alice diceva
di volersene andare»

Il paese s’interroga sulla sorte della famiglia che si teme possa essere nei territori controllati dall’Isis. I bambini non frequentavano l’asilo del paese, una volta chiesero aiuto alla Caritas. Il caso a “Chi l’ha visto?”

C’è il radicalismo islamico dietro la scomparsa di Alice Brignoli, 39 anni, e della sua famiglia?

E, più in generale, quanto anche il territorio italiano, quello lecchese e persino i più piccoli paesi possono essere tutt’altro che al riparo dalle infiltrazioni?

Domande che potranno trovare risposta giovedì, in quella che – come osserva l’assessore Tonino Filippone – sembra una conferenza «fatta apposta» dopo il caso che ha portato Bulciago all’attenzione degli investigatori e sotto i riflettori dei media: ieri il caso è stato trattato dalla popolare trasmissione “Chi l’ha visto” di Rai Tre e anche una troupe di Rete 4 s’è interessata alla vicenda.

Dalle 18, poi, in biblioteca, il tema “Uniti contro il terrorismo” verrà affrontato con un ospite di primo piano: Andrea Manciulli, presidente della delegazione italiana nell’assemblea parlamentare Nato.

Intanto, in paese le reazioni sono contrastanti: la 39enne italofrancese, originaria di Inverigo, era venuta ad abitare a Bulciago una decina d’anni fa; da qui è scomparsa coi tre figli – di 3, 5 e 7 anni – avuti dal marito marocchino, dopo essersi convertita alla religione musulmana praticata secondo i dettami della stretta osservanza, anche nell’abbigliamento. Ufficialmente, nessuno parla o quasi; solo sottovoce c’è chi si lascia sfuggire che «Alice diceva di volersene andare in Marocco; qui, in effetti, faticavano a tirare avanti».

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