«Mai un ticket per passare sul sentiero»

Morterone Strada per il Resegone, Pesenti ribadisce: «Passano solo i mezzi di soccorso»

Prosegue la polemica sulla strada agrosilvopastorale che, all’interno dei boschi, da Morterone dovrebbe condurre al Resegone, nei pressi del rifugio Luigi Azzoni.

A chiarire la destinazione del tratto - una pista tagliafuoco - era stato, nella giornata di mercoledì, il sindaco del Comune meno popoloso d’Italia, Dario Pesenti. Il tutto dopo un post sul tema a firma del gestore dell’Azzoni, Stefano Valsecchi, in cui si parlava – in modo definito provocatorio - di una ipotetica strada per il servizio jeep da e verso il rifugio.

L’intervento

L’intervento di Pesenti, però, non sembra aver convinto Valsecchi che, sempre su Facebook, ieri ha raccontato di aver preso contatti con la Invernizzi Adriano, ditta incaricata della realizzazione della strada: «La strada – si legge nel post - dovrebbe passare in consegna al Comune di Morterone come agrosilvopastorale, entrando a tutti gli effetti nella rete stradale e permettendo a chiunque, previo acquisto dell’apposito ticket, di percorrerla. Ho domandato quale sarebbe l’utilità di un’opera del genere: servirebbe a me e ai mezzi di soccorso. Non essendo mai stato interpellato a riguardo, né tantomeno il soccorso alpino, se ne deduce che quella in questione è una strada assurda, invasiva e totalmente inutile».

«Stando così le cose – prosegue - teoricamente e potenzialmente, tra pochi mesi il rifugio potrebbe cominciare a effettuare un servizio jeep attraverso quello che era uno dei boschi più belli della provincia. Il post ironico e critico è nato così».

La smentita

A smentire però nuovamente il rifugista è proprio Pesenti, che torna a ribadire la destinazione d’uso del tratto: «Non ci sarà alcun ticket, allo stato dei fatti. Nessuno ha previsto la possibilità di transito all’infuori dei casi previsti: ossia la manutenzione dei boschi, il loro alleggerimento e la finalità “tagliafuoco” della strada».

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