Oggiono, gli operai sono scesi dalla gru
dopo le rassicurazioni sui pagamenti
degli arretrati

La clamorosa protesta iniziata alle 7.30 si è conclusa solo alle 16.30 dopo una lunga trattativa. I due lavoratori italiani avevano minacciato di non scendere fino a quando non avessero ricevuto precise garanzie sugli stipendi non ancora ricevuti

Alle 16.30 sono scesi dalla gru. Dopo una giornata asserragliati sulla struttura metallica, in bilico a decine di metri d’altezza. Decisi a non sospendere la pericolosa azione di protesta fino a quando non avessero ricevuto rassicurazioni sul pagamento degli stipendi arretrati. Che sono arrivate solo dopo nove ore. Protagonisti alcuni operai in forza al cantiere di via Locatelli a Oggiono, dove è in corso la costruzione di due palazzine. Scattato l’allarme, poco dopo le 7.30, sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco, agenti della polizia locale, i sanitari di Areu e il sindaco Chiara Narciso.

Due gli operai saliti sulla gru, si sono dati il cambio, in una pericolosa staffetta, con i colleghi, altre tre, presenti in cantiere. Univoche le richieste: ricevere le mensilità non ancora pagate dall’azienda, un’impresa edile milanese, con cui è in corso un contenzioso. Durante la mattinata, con il passare delle ore, la situazione è andata complicandosi ulteriormente. In cima alla torre sarebbe salito anche il titolare dell’azienda, le trattative sono durante a lungo, con le forze dell’ordine e il sindaco rimasti sempre sul posto. Fino alla resa e alla decisione di scendere finalmente dal braccio d’acciaio, dopo aver ottenuto le rassicurazioni richieste.

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