Oggiono: oltre 1200 persone seguite dai Servizi sociali

In cinque anni le famiglie con figli minorenni in carico ai Servizi sociali sono raddoppiate. Assessore Negri: «Fragilità socio-economiche in aumento dopo la pandemia»

In cinque anni le famiglie con figli minorenni in carico ai Servizi sociali sono raddoppiate. Invece gli anziani all’attenzione del Comune, per effetto purtroppo anche del Covid, sono scesi dai 313 seguiti nel 2019, ai 192 di adesso, ma nel complesso i cittadini che hanno bisogno del sostegno pubblico sono lievitati da 961 a 1.220. Cioè, l’equivalente della popolazione di un intero, piccolo paese in fila davanti alla porta del municipio; sui 9.000 abitanti circa di Oggiono, una percentuale palesemente rilevante. «In termini economici, la spesa è di un milione e mezzo di euro all’anno circa», secondo il sindaco, Chiara Narciso.

I dati sono emersi nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale della legislatura, evidenziati in particolare dalla consigliera di centrodestra Debora Acerbi, che li ha definiti «allarmanti e sconvolgenti». Tutt’altro che intenzionato a smentirla, l’assessore ai Servizi sociali Michele Negri ha aggiunto: «Dopo la pandemia, le fragilità socio-economiche sono sicuramente in aumento. L’emergenza che in particolare sta esplodendo è quella abitativa, con necessità importanti di sostegno alle spese di affitto e mutuo e, nonostante ciò, il livello di morosità è rilevante, con sfratti e difficoltà poi a trovare nuovamente casa perché - ha spiegato l’assessore - anche nei casi in cui la situazione lavorativa sia relativamente stabile, c’è la difficoltà di coprire le spese abitative spesso troppo elevate. Peraltro, la tematica non è soltanto economica: le nostre assistenti sociali e lo staff sono quotidianamente sotto pressione per l’aumentare costante della domanda. Andrà presa in carico dalla prossima amministrazione - ha avvisato Negri - questa sfida incessante a trovare sempre più risorse. C’è un solo spiraglio positivo che è possibile cogliere nei numeri - ha osservato - ed è la correlazione tra qualcuno dei nuovi assistiti che si è aggiunto e l’istituzione dei nuovi servizi da parte del Comune, come per esempio il custode sociale a domicilio; nella statistica rientra altresì la maggior offerta di sostegno che, durante il periodo pandemico, è stata rivolta ai concittadini anziani costretti a restare a casa, non tutti altrimenti in condizioni di necessitare l’aiuto del Comune. Nel complesso, non ho tuttavia difficoltà ad ammettere che la gran parte dei numeri è costituita da famiglie in vera e propria difficoltà, in parte di origini non italiane. Alle cifre indicate - ha precisato Negri - si aggiunge anche una casistica “multiutenza” composta da situazioni con molteplici criticità diverse: dalle 70 situazioni del 2019, sono salite attualmente a 106, anche in questo ambito, dunque, con un incremento decisamente significativo».

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