Carri armati, ricorso al Tar contro lo stop

Contro l’ordinanza del Comune di Merate che ha vietato la circolazione dei carri armati sul terreno privato di via Laghetto, l’associazione Apokas Paintball ha già presentato ricorso al Tar, tribunale amministrativo regionale.

Contro l’ordinanza del Comune di Merate che ha vietato la circolazione dei carri armati sul terreno privato di via Laghetto, l’associazione Apokas Paintball ha già presentato ricorso al Tar, tribunale amministrativo regionale.

Lo dice Daniele Carbone, amministratore dell’associazione sportiva, che spiega di avere immediatamente dato mandato agli avvocati nel momento in cui, qualche settimana fa, gli è stata recapitata la sospensiva di ogni attività legata alla circolazione dei mezzi demilitarizzati. Di più, almeno per ora, non dice.

In aula, giovedì sera, il sindaco Massimo Panzeri ha raccontato in quasi un’ora tutta la questione, che ha richiesto numerosissimi passaggi e la cui istruttoria è arrivata alla conclusione di cui si è detto solo un paio di settimane fa perché, come sottolineato anche da Arpa, ma come ribadito dal primo cittadino, «l’attività (dei carri armati, ndr.) non è compatibile con la zona urbanistica del pgt e perché quelle aree sono agricole e hanno valore paesaggistico».

Di conseguenza, mentre l’attività del paintball potrà continuare come prima, anche se meglio normata, quella riguardante l’utilizzo dei carri armati è stata bloccata.

Roberto Perego di Cambia Merate, che ha illustrato l’interrogazione alla maggioranza, si è dichiarato soddisfatto dell’esaustiva risposa fornita dal sindaco. Tuttavia, ha osservato che «quattro anni per dire che l’attività dei carri armati non è compatibile con quella zona sono troppi. Ci si poteva arrivare prima».

E ha concluso dicendo: «Credo che l’amministrazione abbia dormito sugli allori. Nessuno discute il paintball ma la circolazione dei mezzi che causano polveri e rumori, come accertato dall’Arpa. Potevamo evitare di farci venire a dire da Arpa che la circolazione dei carri armati modifica il suolo e causa polveri e rumori. Potevamo arrivarci anche da soli».

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